Alla questura di Frosinone il petrolio dell’Isis diretto alla camorra. A seguito del sequestro di sette tir che trasportavano carburante di contrabbando, proveniente dalla Turchia attraverso la rotta balcanica, polizia e vigili del fuoco hanno ottenuto l’assegna - zione di 56.000 litri, equamente distribuiti, del combustibile. E per altrettanti si attende un’ulteriore assegnazione.

L’operazione risale al periodo tra agosto e ottobre del 2014.Capito che l’A1 era usata per contrabbandare il carburante da un’organizzazione che poi lo piazzava tra il Casertano, Napoli e la provincia di Bari, la sottosezione A1 della polizia stradale di Cassino effettuò mirati controlli. Da questi si giunse al sequestro di sette tir che trasportavano prodotti petroliferi in condizioni non conformi alla normativa. In pratica il carburante, raffinato in impianti altamente qualificati, era “annacquato” con un additivo oleoso leggero in modo da presentare livelli chimici poco sotto gli standard del gasolio proprio per eludere le accise. Non a caso la merce veniva così spacciata come olio lubrificante. Bastava poi aggiungere un po’di benzina per garantire la piena funzionalità del prodotto, piazzato a distributori compiacenti, a 50 centesimi al litro, con la complicità della camorra.

Nel mirino degli agenti della polstrada coordinati dal vice questore aggiunto Vincenzo Lombardo e dal comandante della sottosezione Giovanni Cerilli sono finiti degli autisti di nazionalità polacca, romena e slovena, tutti denunciati. In base agli accertamenti arrivavano dall’Italia dalla Slovenia o dall’Austria dopo esser partiti dalla Turchia. E questo fa sospettare che dietro il petrolio contrabbandato ci sia l’Isis.

In base alla documentazione di trasporto la merce risultava partita da paesi come la stessa Slovenia, la Repubblica Ceca o la Macedonia. Solo che, dalla stessa documentazione, il destinatario era indicato in modo sommario. Tanto che gli stessi autisti, probabilmente ingaggiati al momento, per lo più disoccupati, erano ignari del reale punto di destinazione. In un caso è stato accertato che due tir sono entrati, per sbaglio, in un’azienda dell’area industriale di Frosinone, totalmente all’oscuro del carico. Che, in tutta fretta, dall’organizzazione era stato subito fatto ripartire verso il reale punto d’arrivo. Tutti i camion erano dotati di gps per cui l’organizzazione, sulla quale ora si estende l’attività investigativa, seguiva il tragitto in tempo reale.

«Gli autisti - ha spiegato Cerilli - avevano l’ordine di tornare indietro non appena erano fermati dalle forze dell’ordine». La paura di essere seguiti ha fatto sì che, come accertato dalla polstrada, i tir, dopo il controllo, abbiano invertito la marcia per ritornare chi verso la Slovenia e chi al Brennero. In un altro caso, prima dell’entrata in vigore della normativa, non è stato possibile ottenere l’assegnazione del carburante, restituito al proprietario del mezzo. Per gli altri invece, come disposto dal sostituto procuratore di Cassino, Chiara D’Orefice, c’è stata l’assegnazione: 26.000 litri alla questura di Frosinone e altrettanti ai vigili del fuoco di Roma, oltre che alla polmare di La Spezia. Garantiranno il carburante per le volanti e i mezzi dei pompieri per due mesi. E ai vigili del fuoco andranno anche i mezzi. Un bel risparmio per le casse dello Stato.