La scomparsa di Sir John Leslie, avvenuta a 99 anni il 18 aprile scorso nel castello di Glaslough, apre la questione del futuro utilizzo della storica Badia di San Sebastiano, sito religioso che ospitò San Benedetto nel suo viaggio che lo condusse da Subiaco a fondare Montecassino. L'antico cenobio è da tempo nelle mani dei nipoti di Sir John, ma quest'ultimo, finché è rimasto in vita, non ha mai dato il suo assenso ad una trasformazione del bene ad altri scopi che non fossero quelli di una placida residenza, come tante se ne trovano nelle contee della campagna inglese.
La situazione è mutata da qualche giorno, appunto dopo la morte di âUncle Jackâ, e nelle prossime settimane sono attesi in Italia i nipoti del veterano irlandese che si pronunceranno sul da farsi. Anni fa, venne ipotizzata la realizzazione di una sorta di struttura alberghiera tra le mura della Badia: un residence, tra storia e arte, riservato a pochi eletti per godersi la tranquillità e l'amenità del luogo.
Il progetto rimase sulla carta a causa del âvetoâ opposto da Sir John, ma anche per le difficoltà tecniche e burocratiche imposte dalla legge italiana, in quanto la Badia è un sito tutelato dai Beni Culturali. L'idea potrebbe riprendere quota adesso, anche se è solo unâipotesi: da allora, infatti, le intenzioni della famiglia Leslie potrebbero essere cambiate. Occorrerà attendere l'arrivo dei nipoti di Sir John per avere le idee più chiare. E non si può escludere alcuna strada.
Intanto della Badia si parla anche a livello politico, nel senso che circolano varie proposte per rendere fruibile il sito ai turisti in maniera permanente attraverso un accordo tra l'ente e i vari proprietari. Un piano tutto da sviluppare. La porzione di proprietà dei Leslie comprende la chiesa, interamente affrescata, la torre detta di San Benedetto, la sala capitolare, le stanze che erano riservate ai monaci e in seguito alle monache, oltre a parte dello splendido chiostro.