Ha deciso di farsi interrogare dal pubblico ministero uno dei principali indagati nell’inchiesta sulle patenti facili alla motorizzazione civile di Frosinone. Donato Ferraro, uno dei tre finito in carcere (gli altri sono l’allora direttore della motorizzazione Roberto Scaccia e l’esaminatore Domenico Fratarcangeli) aveva infatti chiesto di poter raccontare la propria versione dei fatti direttamente al pubblico ministero Maria Pia Ticino che ha coordinato le indagini della squadra mobile.

Ferraro, che è difeso dagli avvocati Pierpaolo Dell’Anno e Sandro Salera, inizialmente, all’interrogatorio di garanzia, aveva scelto di non rispondere. Ieri, invece, ha inteso chiarire la propria posizione. Sempre ieri sono continuati gli interrogatori di garanzia degli altri indagati per le patenti facili.

Davanti al gip Antonello Bracaglia Morante è comparso il titolare di un’autoscuola di Sora, Antonio Altobelli, uno dei 17 ai domiciliari. Difeso dagli avvocati Antonino Nobile e Federico Altobelli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto, per lo stesso, venerdì si pronuncerà il tribunale delle libertà al quale i legali hanno fatto ricorso per l’annullamento della misura. Oltre alle venti persone per le quali è stata emessa l’ordinanza degli arresti o dei domiciliari, c’è un lungo elenco di altri 111 indagati, coloro che avrebbero beneficiato del sistema delle sedute di esame «truccate», come sostiene la procura, per prendere la patente. Gli italiani sono 42, di cui 5 donne.

Molti sono residenti in provincia: a Sora (7), Frosinone, Cassino (3), Monte San Giovanni Campano (3), Alatri, Rocca d’Arce, Campoli Appennino, Pontecorvo, Piglio, Isola del Liri, Boville Ernica, Arpino, Fontana Liri, Alvito, gli altri tra le province di Bologna, Chieti, Bergamo, Como, Perugia, Potenza, L’Aquila, Milano, Reggio Emilia, Viterbo, Terni e Caserta. Tra gli stranieri residenti in provincia ci sono due romani di Picinisco, due indiani a Roccasecca, un egiziano di Veroli, un pachistano di Boville.

Consistente la pattuglia di egiziani, ben 13 residenti quasi tutti nella provincia di Roma, ma pure a Latina. I cinesi sono dodici e arrivano da Brescia, Cagliari, Cosenza, Ferrara, Firenze, Milano, Roma, Prato, Verona, Salerno e Vicenza. I marocchini sono dieci di cui quattro residenti nella provincia di Perugia, due a Lucca e gli altri tra L’aquila e Arezzo. Ci sono due pakistani, che vengono da Verona come pure gli albanesi, ben cinque tra Perugia, L’Aquila, Viterbo e Bolzano. Sempre dal Perugino arriva un macedone, un kosovaro, tre gli indiani invece da Sezze e Sabaudia. Ma a Frosinone arrivavano anche romeni, tunisini, bulgari e bengalesi da Roma, come da Grosseto, Novara e Arezzo.