Una scenata di gelosia che era andata ben oltre le righe. Lui che prende il cellulare della fidanzata per leggerne i messaggi. E che reagisce prima apostrofandola pesantemente, poi danneggiandole l’auto e ancora chiudendola in casa per costringerla a subire un atto sessuale. Erano le accuse contestate un ceccanese di 26 anni, G.S. L’uomo, davanti al gup del tribunale di Frosinone, Antonella Bracaglia Morante è comparso per difendersi da una moltitudine di reati: sequestro di persona, violenza sessuale, rapina, danneggiamento, ingiurie, lesioni e percosse.

Difeso dall’avvocato Filippo Misserville, ha scelto di essere processato con il rito abbreviato. Con la possibilità di usufruire di uno scontro di un terzo. Il pm ne aveva chiesto la condanna a due anni e otto mesi, con assoluzione per la violenza sessuale. Il ventiseienne era accusato di aver preso il cellulare della fidanzata, accecato dalla gelosia per leggere i messaggi. Poi l’ira si era accanita sull’auto della malcapitata: con un coltello avrebbe bucato le quattro gomme. Quindi avrebbe trascinato la ragazza in casa per costringerla a subire atti sessuali.

Al termine dell’udienza, il giudice ha ritenuto che non ci fossero gli estremi né della violenza né del sequestro di persona e ha condannato l’uomo a un anno, con pena sospesa, derubricando la rapina in violenza privata. Ha così potuto lasciare i domiciliari. La donna, rappresentata dall’avvocato Luigi Tozzi, non si è costituita parte civile.