L’inquinamento a Ceccano non arriva solo dall’aria (a causa delle concentrazioni di polveri sottili da record che ci hanno fatto diventare la maglia nera della regione), ma anche dall’acqua.

A dirlo è un’ordinanza, di quelle pesanti, firmata nella giornata di oggi dal sindaco Caligiore.

Nell’ordinanza numero 41 dell’8 aprile si legge in oggetto: «Analisi delle acque di 5 pozzi privati e divieto cautelativo e temporaneo di attingimento di acqua a scopo potabile, per produzione alimentare, irriguo e zootecnico, dai pozzi privati siti nel territorio di Ceccano, nel raggio di 500 metri dallo stabilimento Viscolube srl».

Tradotto: le acque dei pozzi potrebbero essere inquinate.

Il sindaco Caligiore ha ritenuto, dunque, al fine di preservare la salute dei cittadini di vietare l’attingimento delle acque dai 5 pozzi privati che ricadono nella zona a rischio e che la ripresa dell’attingimento "sarà subordinata ai risultati del monitoraggio tuttora in corso relativo alle acque di falda, scaturito in seguito alla comunicazione dell’Arpa Lazio".