Considerata la lunga emergenza dei mesi scorsi, a Ceccano tira un'aria decisamente migliore. Lo confermano i dati rilevati nell'ultima settimana dalla centralina dell'Arpa posizionata tra la stazione ferroviaria e borgo Berardi che delineano una concentrazione delle polveri sottili costantemente sotto la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo. Ormai l'ultimo giorno di sforamento rispetto al livello di allarme, il quarantunesimo dall'inizio dell'anno, risale al 26 marzo scorso. Poi, grazie al cambio delle condizioni meteorologiche, il livello di polveri sottili è sceso gradatamente sotto i 50 microgrammi. E negli ultimi giorni il valore delle Pm10 si è attestato attorno ai 30. 

Così i dati dei mesi scorsi, a cavallo tra l'anno vecchio e quello nuovo, che superavano stabilmente quota 100, sembrano oggi un lontano ricordo. Tanto più che il meteo in peggioramento per i prossimi due o tre giorni lascia sperare che pioggia e vento spazzino via lo smog che resta.

I tecnici dell'Ufficio ambiente di Palazzo Antonelli sanno che l'attuale situazione non durerà in eterno e che la cappa di smog tornerà prima o poi ad ammorbare la città. Però con una consapevolezza in più: i ceccanesi non respirano la stessa aria. Questo almeno sembrerebbe scaturire dalla campagna straordinaria di monitoraggio delle polveri sottili avviata dall'Arpa dopo le sollecitazioni del Comune. I dati ufficiali sfornati nelle ultime due settimane della centralina mobile piazzata davanti l'ex pretura, nella parte alta della città, saranno disponibili solo al termine del rilevamento, tra qualche giorno. Tuttavia il quadro d’insieme è già abbastanza chiaro, con livelli di Pm10 più bassi nella parte alta di 15-20 microgrammi rispetto a quelli raccolti nella parte bassa. Intanto respiri chi può.