Una casa fatiscente in via Colle Capito e tre bocche da sfamare. Scende nuovamente in piazza mamma Maria Teresa che a rischio sfratto, aveva già chiesto al Comune un aiuto. La casa è arrivata, ma non è certo quella di Barbie. Tra topi e serpenti, la donna che vive insieme alla sua compagna e alla figlia minorenne di questâultima, non molla e continua a lottare per una sistemazione dignitosa. Non vuole certo una reggia, ma nemmeno un tugurio tra lâaltro appartenuto allâanziano padre ormai deceduto.
Maria Teresa è tornata a chiedere al Comune una mano. Una condizione di povertà la sua aggravata dalla malattia che non le permette di lavorare. La donna, che al momento ha anche perso lâaffidamento della figlia quattordicenne, sta rinunciando a tutte le visite mediche non potendo permettersi quasi nulla, se non un poâdi spesa settimanale che riesce a portare a casa anche grazie allâaiuto di terzi. Il suo calvario è iniziato lo scorso febbraio con lo sfratto esecutivo.
Nel frattempo, aveva chiesto al Comune di poter usufruire delle agevolazioni per i canoni di locazione che proprio lâente offre a sostegno dei nuclei familiari particolarmente disagiati. Condizione che rispecchiava perfettamente lo stato di Maria Teresa, senza lavoro, senza soldi e con un appartamento da lasciare quanto prima per morosità . Nonostante le ricerche, impossibile trovare un appartamento senza garanzie sullâaffitto.
A quel punto, piuttosto che finire in macchina, la donna ha accettato di tornare nella casa paterna: una stanza al piano terra di due metri quadri che fa da cucina e soggiorno, con un bagno allâesterno che funge da tinello. Al piano superiore una camera da letto e un altro bagno inutilizzabile. Per cucinare le donne usano un fornello da campeggio. Non hanno la Tv ma in compenso perdite dâacqua a volontà anche dal tetto.
«Non si può vivere in queste condizioni âlâappello della proprietaria - Câè la muffa alle pareti tanto che abbiamo dovuto staccare i mobile per dare una pulita, ma la puzza è insopportabile. Ci sono crepe ovunque. Lâultima doccia lâho fatta a casa di unâamica. Viviamo in mezzo allâimmondizia». Mancano i soldi per la spesa ovviamente e lâultimo lavoro di Maria Teresa risale a prima di Pasqua in una pizzeria, poi più niente. «Darei fuoco a tutto âla disperazione della donna- domani ho unâimportante visita medica ma sarò costretta ancora una volta a rimandare».