Il carro attrezzi, rubato la sera prima, lanciato in retromarcia contro la banca. Aggancio al volo del bancomat e via in fuga. Tutto in due minuti. È la tecnica di una banda di professionisti che svaligia gli istituti di credito della provincia di Frosinone. A volte usa l’esplosivo, facendo saltare in aria i vetri blindati. Sei furti, tre consumati e altrettanti tentati, in poco più di sessanta giorni. Della gang, sempre che sia la stessa, nessuna traccia. Colpiscono e svaniscono. Le telecamere di sorveglianza li hanno immortalati più volte. Ma i banditi sanno bene di essere ripresi e quindi agiscono con il volto coperto da passamontagna.

Il primo assalto lo hanno messo a segno a danno della Cassa di Risparmio de L’Aquila, filiale di Anagni. Era l’alba del 28 gennaio. In quell’occasione hanno usato una miscela esplosiva. Un mese dopo, il 9 febbraio, sono entrati in azione a Ceprano dove, con l’ausilio del carro-attrezzi, hanno portato via il bancomat, salvo perderlo per strada durante l’inseguimento. L’11 marzo sono tornati nella città dei papi. Hanno preso di mira la filiale di Osteria della Fontana di BancAnagni, ma anche qui il colpo è fallito. Il quarto assalto ad Acuto, all’alba del 18 marzo, a danni della Carige. La gang, anche in questo caso, ha posizionato la miscela esplosiva, provocando così la deflagrazione del distributore di soldi.

Il quinto raid a Veroli, il 23 marzo. Nel mirino è finito l’ufficio postale di Castelmassimo. L’ultimo colpo è di sabato a Frosinone. Tre uomini incappucciati sono entrati in azione alle prime luci del mattino in via Giuseppe Verdi. Hanno sradicato, sempre con l’a u s ilio del carro-attrezzi, il bancomat dell’Unicredit. Il furto è andato a vuoto, anche grazie al tempestivo arrivo dei carabinieri, subito allertati dai residenti, spaventati per il gran botto udito nel cuore della notte. La gang, anche in questa occasione, si è volatilizzata nel nulla ma, come successo a Ceprano e ad Anagni, a mani vuote. Il bancomat con tutti gli 84mila euro caricati è stato recuperato. Così come il furgone usato come traino, rubato a Patrica la sera prima.

A dargli la caccia sono i carabinieri che studiano i filmati, la tecnica utilizzata e anche le tracce ritrovate su mezzi e luoghi degli assalti. Fino a qualche mese fa di questi colpi, compiuti a ripetizione nelle vicine province di Latina, Roma e Rieti, in Ciociaria non ce ne erano stati. Ora la banda, probabilmente proveniente da fuori provincia, pare si stia concentrando nel Frusinate. Gli investigatori ora sperano in un passo falso, per mettere fine agli assalti a ripetizione.