Auto di lusso importate dallâestero e vendute a prezzi altamente concorrenziali. Un sistema ben architettato da un imprenditore di Frosinone al quale ora la procura della Repubblica contesta unâevasione sullâIva di mezzo milione di euro al pari di due greci che, nel frattempo, avevano rilevato la società .
Lâinchiesta inizia nel 2007 quando la Dia di Napoli comincia a indagare sul conto dellâuomo in quanto figlio di un campano coinvolto in un processo per concorso esterno in associazione mafiosa. Vengono attivate intercettazioni ambientali e telefoniche per cui le attenzioni degli investigatori si concentrano sullâuomo visto aggirarsi con macchine di lusso, dalle Ferrari alle Lamborghini. Il frusinate è titolare di una società che importa e poi rivende automobili di un certo pregio come Lotus, Porsche. E così lâazienda finisce nel mirino del fisco. Le indagini, infatti, vengono delegate alla Guardia di finanza per gli accertamenti di natura fiscale.
Nel frattempo, e siamo nel 2010, il frusinate decide di passare la mano e si accorda con due imprenditori ellenici che rilevano lâazienda. I finanzieri spulciano le fatture per ricostruire il volume di affari. Le auto, molto spesso acquistate nellâEuropa dellâEst e anche in Grecia (da cui lâinteressamento degli altri imprenditori) erano rivendute in Ciociaria. Ma, secondo i finanzieri, lo sconto era applicato giocando proprio sullâIva.
Da qui la contestazione della maxi evasione da mezzo milione di euro sullâimposta sul valore aggiunto, contestata in parte la frusinate e in parte agli altri due imprenditori. La procura ha anche disposto un sequestro preventivo, attualmente ancora in essere, su conti correnti, abitazioni, auto di lusso e yacht, uno dei quali non è ancora stato trovato. I sequestri sono stati eseguiti oltre che nel capoluogo ciociaro anche a Fiuggi, Arnara e Cassino. Ma non solo: parte delle ricerche vengono svolte anche in Grecia per rogatoria.
Il ciociaro, difeso dallâavvocato Pierpaolo DellâAnno, e i greci, difesi dallâavvocato Mario Cellitti, sono finiti davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Frosinone, chiamato a decidere sul rinvio a giudizio dei tre. Nellâoccasione è stato eccepito un difetto di notifica del decreto di fissazione dellâudienza per uno dei due stranieri. Il giudice ha accolto lâeccezione e rinviato il processo per consentire di inviare correttamente le notifiche in Grecia, probabilmente attivando anche i canali consolari.