Porta la madre novantenne per una visita in una casa di cura. Al momento di ritirare le analisi viene aggredita da un infermiere che tenta di baciarla. E lei, per sottrarsi all’abbraccio si fa male a un polso. Sono i dettagli della denuncia presentata da una cinquantenne di Castelliri che hanno portato il tribunale di Cassino a condannare un infermiere di 60 anni, M.C., di Isola del Liri.

I fatti, secondo la querela della donna, si sono verificati all’interno della struttura sanitaria dove la madre si era recata per una visita ortopedica. A un certo punto dopo che la novantenne aveva effettuato gli accertamenti richiesti, la figlia era stata avvicinata dall’uomo che la invitava a seguirla in un’altra stanza per ritirare i risultati. Fin qui tutto normale.

All’improvviso - stando alla denuncia presentata dalla donna, che si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Giorgia Senia - l’infermiere l’avrebbe afferrata al collo, strattonata e tentato di baciarla. La donna per ritrarsi dall’assalto si era fatta male a un polso. Poi, una volta uscita dalla sala, aveva chiesto aiuto a un conoscente e poi era tornata dalla madre. Solo qualche giorno dopo, avendo riflettuto sull’accaduto, si era recata dai carabinieri per la querela.

Da lì erano partiti gli accertamenti che avevano portato il gup di Cassino Angelo Valerio Lanna a rinviare a giudizio l’infermiere per tentata violenza sessuale, quindi il tribunale collegiale a pronunciare il verdetto di condanna: sei mesi, nonché l’interdizione dai pubblici uffici per un anno (pena principale e accessoria sospese) oltre al risarcimento danni di duemila euro.