Qui si soffoca nello smog, dicono i dati della centralina sistemata alla stazione, nella parte bassa della città. Qui il problema esiste ma non è così drammatico, rispondono quelli dell’apparecchio mobile che l’Arpa ha posizionato nel piazzale dell’ex pretura, nella parte alta. 

Ceccano si interroga sull’emergenza polveri sottili che ha ammorbato la città negli ultimi mesi del 2015 attribuendole il primato provinciale dello smog oltre allo stigma di uno dei comuni più inquinati d’Italia. Uno stato che ultimamente, grazie alle condizioni meteo più instabili e al vento, sono un po’ migliorate. Tanto più che le Pm10 rilevate in questi giorni dalla centralina mobile piazzata di fronte a piazzale Bachelet sembrano rassicuranti.

I dati ufficiali della centralina mobile saranno disponibili solo al termine del monitoraggio, tra qualche giorno. Il quadro d’insieme però è già abbastanza chiaro. Negli ultimi dieci giorni, periodo coperto dalle misurazioni di entrambi gli apparecchi dell’Arpa, quello fisso e quello mobile, i valori di Pm10 forniti da quest’ultimo sono stati costantemente più bassi di 15-20 microgrammi al metro cubo rispetto a quelli raccolti nella parte bassa della città. 

Nello stesso periodo, infatti, la centralina della stazione ha registrato cinque giorni di sforamento rispetto al limite massimo di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, mentre il macchinario sistemato dall’Arpa nei pressi dell’ex pretura non ha rilevato sforamenti, con le polveri sottili sempre al di sotto del limite di guardia.

Significa che rispetto ai 41 giorni di sforamento già inanellati dall’inizio dell’anno, così come certificato dall’apparecchio della stazione, considerando solo la parte alta di Ceccano il dato sarebbe rimasto sotto la soglia dei 35 giorni di tolleranza oltre la quale scattano le misure antismog.

È confermato perciò il sospetto del sindaco Roberto Caligiore che ha insistito con l’Arpa per poter avere un quadro complessivo della situazione: a Ceccano tira una brutta aria, ma non dappertutto.