Dopo il danno, la beffa. Un vero e proprio paradosso quello che ha riguardato molto da vicino un operaio di Roccasecca vittima nei mesi scorsi di un violento incidente stradale per colpa di un cinghiale. Oltre agli evidenti danni subiti dopo l’impatto che ha devastato la sua Alfa Romeo, nelle scorse ore si è visto recapitare una richiesta di messa in mora per le spese da sostenere. Oggetto: imbrattamento stradale. In pratica l’operaio non solo ha rischiato la vita a causa del grosso mammifero, ma ora si è visto recapitare una richiesta di denaro (ancora da quantificare) per aver sporcato la strada con il sangue del cinghiale che, dopo l’impatto, è morto.

La storia

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la vittima si trovava alla guida della sua auto in direzione Roccasecca, per fare ritorno a casa. Improvvisamente, lungo corso San Tommaso, ha visto sbucare il grosso esemplare. A nulla sono valsi i tentativi di schivarlo. Il facocero è morto sul colpo. L’auto è stata danneggiata in modo serio e il quarantenne ha riportato una lussazione alla spalla con 25 giorni di prognosi. Ma per fortuna è riuscito a far salva la vita. Un’esperienza drammatica che l’uomo avrebbe dovuto e voluto soltanto dimenticare.

E invece, oltre al danno, ora anche la beffa. La richiesta di messa in mora da parte della società di pulizia della strada è arrivata allo studio legale che rappresenta l’operaio, quello dell’avvocato Angela Caprio, che di certo non si è fatta pregare due volte. Ed ha attivato tutte le procedure necessarie per tutelare il suo sfortunato cliente.

È emergenza cinghiali

Non è certo un mistero che il proliferare di cinghiali nel Cassinate sia diventato un problema. Ma ora è emergenza. Gli ultimi episodi tra Cassino e Piedimonte raccontano di intere famiglie di mammiferi che arrivano fin sotto le abitazioni private, forse in cerca di cibo. La situazione è da tenere sotto stretto controllo.