Ora basta. Dall’Ufficio legale di Palazzo Antonelli arriva un segnale chiaro ai “furbetti della buca”: ok al risarcimento per gli infortuni veri, ma linea dura contro chi... ci prova.

Sono decine le cause intentate ogni anno contro il Comune per gli incidenti stradali o le cadute di pedoni attribuite alle condizioni delle strade e dei marciapiedi, soprattutto alle buche o agli scalini sconnessi. E i risarcimenti richiesti ammontano a decine di migliaia di euro. Tanto più che qualcuno ci marcia provando a spillare al Comune un risarcimento non dovuto o gonfiato rispetto al reale danno subito. Perciò ora l’amministrazione vuol vederci chiaro, valutando, attentamente e caso per caso, se conciliare attraverso il broker assicurativo affidatario del servizio o resistere in giudizio per stanare i potenziali “furbetti”.

L’ultimo episodio è di qualche giorno fa, quando l’amministrazione ha deciso di nominare un legale (fornito senza costi aggiuntivi dalla compagnia assicurativa convenzionata con l’ente) per affrontare nell’aula del tribunale le pretese di una signora ceccanese, G. F., caduta rovinosamente sul marciapiede di via per Frosinone mentre andava alla stazione nel dicembre 2014. Si è fatta male e vuole 17.638 euro. Da qui la causa per risarcimento danni intentata dalla donna per essere caduta «a causa della presenza sul marciapiedi di una buca non visibile, completamente coperta da foglie e non segnalata, con l’aggravante del malfunzionamento della pubblica illuminazione». Una versione che non convince l’Ufficio elettorale, fino al punto di riservarsi la nomina di un medico di parte per accertare la vera entità delle lesioni denunciate dalla signora.