Troppe aree verdi di notevoli dimensioni nelle scuole di Frosinone che ad oggi risultano inutilizzate, quando invece potrebbero essere sfruttate per far giocare i bambini.
Dopo diversi sopralluoghi, il Comune, con l’Assessorato all’Ambiente, coordinato dal vicesindaco Francesco Trina, ha deciso di correre ai ripari con il progetto “Piantiamo la scuola”, che prevede un primo intervento sperimentale che coinvolgerà l’istituto Giovanni XXIII.

La sistemazione si pone l’obiettivo di dare agli allievi uno spazio ludico-didattico dove poter trascorrere alcune ore della giornata e allo stesso tempo l’opportunità di conoscere e osservare il ciclo delle stagioni di alcuni alberi da frutta.
Verranno inoltre eseguiti lavori di manutenzione ordinaria e di messa in sicurezza laddove ce ne sarà bisogno.

Ma la vera novità riguarda il progetto di installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto.
Il Comune ha infatti risposto ad un bando dell’ Unione europea, che ha messo a disposizione dei fondi per l’efficientamento energetico, candidando due plessi scolastici (l’altro è la Ricciotti) e la sede degli uffici in piazza VI Dicembre.

"Ci sono ottime possibilità di accedere alle risorse perché a pesare in graduatoria ci sarà anche l’età degli immobili - dichiara il capogruppo di Frosinone nel cuore Marco Ferrara - In pratica, più sono vecchi e più grande è la chance di accaparrarsi il finanziamento che, come sempre, sarà gestito dalla Regione Lazio. Dovremmo avere una risposta per la fine di aprile, mentre entro l’estate dovrebbe esserci l’erogazione del denaro. Speriamo di riuscire per l’inizio del nuovo anno scolastico a portare a termine i lavori. Le scuole della città - conclude - ospitano i nostri figli ed è giusto prestare a questi luoghi la massima attenzione".

Sempre il Settore Ambiente è impegnato nella realizzazione di un parco di 5.000 metri quadrati a valle dell’ascensore inclinato, possibile grazie alla Regione Lazio che ha ceduto al Comune un terreno in comodato d’uso gratuito per 99 anni (con tacito rinnovo alla scadenza), per il quale non saranno utilizzate le risorse del Bilancio, ma i proventi delle sanzioni comminate per abusi edilizi e per la loro demolizione.