Ventisei anni di reclusione, tre di libertà vigilata, interdizione perpetua dai pubblici uffici e provvisionali per oltre duecentomila euro. E' quanto deciso oggi pomeriggio dalla Corte d'Assise del tribunale di Cassino nei confronti di Angelo Pellegrini, accogliendo la richiesta di pena avanzata dal pm Beatrice Siravo, che aveva ritenuto insussistente l’aggravante dei futili motivi. La parte civile, per bocca dell'avvocato Massimo Leone, si è detta soddisfatta per una sentenza "giusta ed equilibrata".

Sulle cause della morte di Grossi, ripescato dopo 16 giorni di ricerche, restano ancora molti dubbi. Nelle scorse udienze il medico legale aveva esposto una complessa relazione in cui sosteneva che la vittima non fosse morta per annegamento: a riferirlo, l’analisi delle diatomee nel cadavere. Se infatti il giardiniere di Sora fosse annegato la presenza di queste alghe unicellulari che vivono nell’acqua sarebbe emersa nelle vie aeree e nei tessuti corporei. Ieri, dunque, la decisione del tribunale per Angelo Pellegrini.