Quasi duemila concorrenti per 62 posti da scrutatore. Come accade per ogni tornata elettorale, anche per il referendum popolare del prossimo 17 aprile sono molti i ceccanesi a mettersi in fila. Puntano ad ottenere l’incarico di scrutatore in uno dei venti seggi disseminati sul territorio comunale, intascando così i 104 euro previsti per ciascuno di loro.

D’altronde, in tempi di crisi nera ci si accontenta anche di un “lavoretto” che durerà praticamente un giorno e mezzo, dal pomeriggio di sabato 16, quando gli scrutatori dovranno insediarsi per vidimare le schede, fino alla notte di domenica, quando lo spoglio delle schede (che inizierà subito dopo la chiusura dei seggi) sarà ultimato. E stando alle previsioni, il numero dei votanti sarà piuttosto contenuto cosicché la verifica dei sì e dei no dovrebbe chiudersi non oltre le due del mattino.

I posti disponibili per gli scrutatori sono 62 (tre in ciascuno di 18 seggi, quattro in due sezioni), ma domani ad essere nominati saranno 80 dei 1.966 che hanno fatto domanda. C’è infatti da considerare anche gli scrutatori supplenti (18 appunto) che entreranno in campo in caso di rinuncia degli altri prescelti. 

L’appuntamento per l’estrazione di chi otterrà l’agognato incarico è fissato per domani mattina, dalle 9.30, nella sala convegni della biblioteca comunale di via San Sebastiano, proprio accanto a Palazzo Antonelli, dove si riunirà la Commissione elettorale presieduta dalla dirigente del primo settore del municipio Diana D’Amico. 

I venti presidenti di seggio saranno invece nominati in un secondo momento dalla Corte d’appello di Roma. A loro volta, ogni presidente nominerà il segretario del suo seggio. 

Per gli scrutatori il compenso netto previsto è di 104 euro per l’intera durata delle operazioni di voto. Ai presidenti di seggio andranno invece 130 euro. Per il personale impegnato ai seggi, il Comune spenderà in totale 11.200 euro, oltre ad altri 8.000 euro per il materiale di cancelleria e la stampa dei manifesti.