Sarà rottura. Inevitabilmente. Perché nessuno è disposto a cedere. Frosinone nel cuore non ha alcuna intenzione di sacrificare il proprio assessore e vicesindaco Francesco Trina, mentre il sindaco è sempre più convinto di andare avanti con la rotazione.
Lâaltra sera gli esponenti della civica si sono incontrati per stabilire lâatteggiamento da assumere in vista del prossimo Consiglio comunale, indetto per il 30 marzo, considerando che il confronto con il primo cittadino non câè ancora stato.
"Siamo più che mai compatti - dichiara il capogruppo Marco Ferrara - Siamo uniti come lâacqua ai pesci e andremo avanti per la nostra strada, senza tentennamenti. Non ci sarà nessun passo indietro di Trina. Le deleghe gli dovranno essere revocate perché continuiamo ad essere contrari al principio della sostituzione degli assessori. Un metodo che, tra lâaltro, penalizza il funzionamento della macchina amministrativa. Per lavorare bene ci vogliono infatti continuità e motivazioni, elementi che vengono per forza meno se si è costretti a stare in panchina".
La speranza della lista è che ci sia un ripensamento: «Siamo in attesa di vedere Ottaviani. Speravamo che ciò accadesse prima di Pasqua, ma a questo punto siamo quasi certi che ci convocherà dopo il Consiglio. In aula ci saremo quasi sicuramente, ma non sono ancora maturi i tempi per dire se approveremo tutte le pratiche, perché ce ne sono alcune sullâurbanistica che non abbiamo ancora avuto modo di studiare. Domani (oggi per chi legge, ndr) mi vedrò con Trina e le esamineremo».
E sulla strategie future, conclude: "Nel caso di rottura non ci sentiremo più legati a questa maggioranza e avvieremo un dialogo con tutte le altre forze politiche".
Ambienti vicini al sindaco ritengono altamente improbabile, se non impossibile, che possa tornare sui propri passi, in primis perché, finora, tutti gli assessori hanno accettato la âsospensioneâ. Di più: il centrodestra fa notare che proprio la costituzione di Frosinone nel cuore ha portato Ottaviani a trovare una soluzione, poi individuata nella rotazione, per non penalizzare nessuno. La coalizione al governo ricorda anche che il gruppo ha avuto un proprio rappresentante in seno allâAsi nel ruolo di vicepresidente che, secondo alcuni, equivarrebbe a ben tre assessorati. Tutte ragioni, queste, per cui Ottaviani non starebbe minimamente pensando di cedere. Anzi. Perché a pesare come un macigno in tutta questa vicenda sarebbero stati soprattutto i contatti che Frosinone nel cuore ha avuto con il primo partito dellâopposizione: il Pd. Un âtradimentoâ che il primo cittadino non sarebbe propenso a perdonare.