Puntuale e distruttiva come una piaga biblica torna l’emergenza smog mentre si attende l’arrivo di una seconda centralina. Dopo una breve quanto illusoria pausa, i ceccanesi si immergono nuovamente in una nube di polveri sottili che già nel 2015 ha fruttato al comune fabraterno il poco invidiabile primato della concentrazione di Pm10, le micidiali polveri sottili responsabili di patologie respiratorie e forme allergiche. I dati rilevati negli ultimi giorni dalla centralina dell’Arpa posizionata nei pressi della stazione ferroviaria parlano chiaro: il livello di smog è tornato sopra il limite di tolleranza di 50 microgrammi per metro cubo dopo alcuni giorni di tregua dovuta al maltempo, con la pioggia e soprattutto con il forte vento che ha spazzato le microscopiche particelle inquinanti.

L’ultimo dato sfornato dalla centralina è riferito a lunedì scorso, quando le polveri sottili erano alla quota più rassicurante di 41, ma dopo una domenica da dimenticare con 53 microgrammi per metro cubo. Un valore che ha già fatto superare la fatidica soglia dei 35 giorni all’anno oltre la quale la legge regionale prevede l’adozione di misure antismog come i blocchi del traffico o le targhe alterne.

Un “bonus” che il comune di Ceccano ha già esaurito in soli due mesi e mezzo. Intanto il Comune attende che l’Arpa posizioni una seconda centralina di rilevamento delle Pm10, secondo gli accordi faticosamente raggiunti con i responsabili dell’Agenzia regionale protezione ambiente. Si tratta di un apparecchio mobile che per diversi giorni stazionerà a Ceccano. L’intento è quello di misurare la concentrazione di polveri sottili anche nella parte alta della città, così da ottenere una media tra i dati sfornati dalla centralina della stazione e quelli dello strumento mobile che verrà sistemata nel cortile dell’ex pretura, oggi sede della Polizia locale. I tecnici dell’Arpa sono attesi per oggi pomeriggio. I primi dati, salvo inconvenienti tecnici, saranno raccolti a partire da domani.