Mettete una scritta, allâapparenza in lingua araba, sul fondo di un piatto di plastica. Aggiungete miele e un pugno di caramelle. Condite con tanti bimbi dellâasilo nido e della materna. Arricchite la âpietanzaâ con un bel gruppo di mamme e infine mescolate il tutto. Il risultato sarà sorprendente, oltre che un tantino esilarante: niente di meno che un avvertimento dellâIsis, un messaggio dei sanguinari tagliagole, un monito per il mondo occidentale.
Vaneggiamo? No, nientâaffatto. Eâ, più o meno, quanto  accaduto stamattina nella scuola primaria e dellâinfanzia di località âTorrenoveranaâ a Ferentino.
Una bidella, affaccendata nelle sue quotidiane mansioni, ha notato un piatto di plastica poggiato su un tavolino. Un âintrusoâ, sbucato allâimprovviso. Si è avvicinata ed ha visto che dentro câerano miele e caramelle e, sul fondo, scritta con il pennarello, una frase indecifrabile. Con parole che sembravano geroglifici, molto simile allâarabo ha pensato. Quindi, ha preso il piatto ed ha avvisato maestre e preside.
Fin qui tutto nella norma. La situazione è sfuggita di mano quando la notizia, non si sa come, ha raggiunto alcune mamme dei piccoli. Le mamme, notoria specie umana per natura iper-apprensiva e anche di più, hanno pensato di tutto. E su tutto, visto che si parlava di una scritta in arabo, hanno pensato (addirittura) ad unâincursione dellâIsis. A pericolosi terroristi che, secondo il pulsare frenetico ed impaurito delle loro menti, avevano scelto la tranquilla scuola di Ferentino, nel cuore della Ciociaria, per sferrare un attacco allâodiato Occidente.
Visto che le mamme non si tranquillizzavano, sono stati chiamati i carabinieri della locale stazione che in pochi minuti hanno risolto il giallo. Un sottufficiale ha trascritto le parole impresse sul fondo del piatto su Google traduttore e sono saltati fuori alcuni versi di una poesia di Fernando Pessoa. Una bella poesia, anche, dedicata al rapporto tra genitori e figli, scritta in portoghese.
Niente Isis, quindi, niente tagliagole, niente terroristi, ma, molto probabilmente, la bravata di qualche buontempone evidentemente molto acculturato e dotato di una buona dose di ironia. O forse uno scherzo di qualche mitomane. Comunque sia andata, i carabinieri stanno ora cercando di risalire all'identità dell'autore del "piatto poetico".