Istituito il tribunale ecclesiastico diocesano per giudicare sulla nullità dei matrimoni. Nominati con decreto episcopale i sacerdoti che lo comporranno e che rimarranno in carica per cinque anni. Si tratta di: monsignor Alessandro Recchia vicario giudiziale; monsignor Bruno Antonellis vicario giudiziale aggiunto; don Xavier Razanadahy giudice; don Joel Tamiok promotore di giustizia; don Lorenzo Vallone difensore del vincolo; don Patricio Carriòn notaio.

Nei giorni scorsi il vescovo Antonazzo ha attuato la riforma voluta da Papa Francesco nell’agosto del 2015. Secondo quanto stabilito da monsignor Antonazzo «al tribunale diocesano, oltre alle competenze per tutte le cause stabilite dal diritto, tranne i processi ordinari di dichiarazione di nullità del matrimonio, spetta altresì offrire ai fedeli che dubitano della validità del loro matrimonio un servizio di consulenza e di aiuto per acclarare la loro condizione ed assisterli nella eventuale introduzione della causa, avvalendosi nel caso anche di collaboratori esterni, nonché assistere il vescovo per la formazione di validi operatori del diritto».

Inoltre «le cause di nullità matrimoniale che potranno essere definite con il processo breve saranno trattate dal vescovo e definite avvalendosi ordinariamente dell’aiuto degli officiali del tribunale diocesano». Si legge ancora nel decreto di Antonazzo: «Le cause così definite potranno essere appellate al vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, da me stabilmente designato, salvo il diritto di ogni fedele di fare appello alla sede apostolica, cioè al tribunale della rota romana. Il tribunale competente per la trattazione in prima istanza delle cause di nullità matrimoniale con processo ordinario della nostra diocesi è il tribunale di prima istanza del vicariato di Roma».

Il decreto è entrato in vigore lo scorso 6 marzo e il vescovo ha anche stabilito che gli uffici diocesani predispongano tutti gli aspetti, organizzativi ed economici, affinché la struttura funzioni da subito.