Una morte da chiarire e delle presunte responsabilità, quelle del personale sanitario dell’ospedale Santissima Trinità di Sora, da dimostrare. Sarà l’autopsia sul corpo di L. T., la trentaquattrenne deceduta sabato sera nel nosocomio dopo un ricovero nel reparto di Chirurgia, a raccontare qualcosa in più sulle cause che hanno strappato all’affetto di sua sorella - amministratrice di sostegno della trentaquattrenne - la giovane affetta da disabilità.

A presentare una denuncia ai carabinieri della locale Compagnia - consentendo di prassi il sequestro della cartella clinica e l’apertura di un’indagine per omicidio colposo - è stata proprio la famiglia della giovane rappresentata ora dall’avvocato Roberta Viscogliosi. Secondo quanto contenuto nella denuncia, la trentaquattrenne sarebbe arrivata al Santissima Trinità intorno alle 8 di sabato scorso, lamentando forti dolori addominali. Prima una radiografia, poi una tac. Quindi, dietro il sospetto della presenza nel colon di alcuni elementi che avrebbero causato una ostruzione, la necessità di una consulenza chirurgica.

Poi la lunga attesa per un posto letto e in serata il ricovero. È a quel punto che la sorella scopre il decesso: la disabile è rigida nel letto, come svenuta. Invece è già priva di vita. A nulla varrà il massaggio cardiaco. Sarà l’autopsia successiva al conferimento dell’incarico fissato domani alle 10 a chiarire cosa sia accaduto.