Ha bisogno di quei locali per accogliere le oltre 400 famiglie indigenti che ogni mercoledì, grazie a âIl giardino delle rose bluâ onlus ricevono alimenti, vestiti, scarpe e giocattoli. Don Ermanno, a capo della fondazione internazionale, è disposto a tutto, anche ad occuparli senza il consenso del Liceo Scientifico, che da anni li ha adibiti a biblioteca dellâIstituto. Le stanze in questione si trovano in un edificio in viale Europa, a Frosinone, accanto a quello che ospita lâassociazione, che a sua volta utilizza lâappartamento del Cispef, un Centro di consulenza familiare, altra iniziativa che porta la firma del sacerdote.
«La situazione - spiega don Ermanno - sembra complicata, ma in realtà è molto semplice. Da quando la fondazione ha preso piede riceviamo i bisognosi di tutta la provincia in un grande ambiente di proprietà dellâAter, con la quale negli ultimi tempi abbiamo aperto un proficuo confronto, grazie alla disponibilità della direttrice Paniccia, per ristrutturarlo. Lâintenzione è quella di realizzare un progetto ambizioso, âPetali della misericordiaâ, che ha bisogno di ampi spazi. Da qui la necessità di trovare unâaltra soluzione, che abbiamo individuato proprio qui accanto, considerato che i locali sono perennemente chiusi e non vengono utilizzati quasi mai dai ragazzi. Sono anni - aggiunge - che cerco di far capire lâimportanza della nostra attività . Mi sono anche rivolto al presidente della Provincia, che ne è la proprietaria, e il presidente Pompeo mi ha più volte assicurato che avremmo potuto usarli gratuitamente, ma oggi nulla di tutto ciò è accaduto. A questo punto, se a breve non cambierà nulla, credo che sarò costretto ad intraprendere un percorso diverso da quello del dialogo e del confronto che non hanno portato a niente. Aiutiamo chi è in difficoltà .
Qui non si tratta di fare i capricci, ma di essere messo nella condizione di soccorrere chi non riesce a vivere dignitosamente. Credo che ci vorrebbe una maggiore sensibilità ».
La parola al preside Livio Sotis
Locali inutilizzati? Il preside del Liceo Scientifico Livio Sotis sostiene esattamente il contrario. E a don Ermanno replica: «Quella struttura è regolarmente frequentata dai ragazzi, che vi si recano per consultare centinaia e centinaia di volumi. Ci sono infatti due aule adibite a biblioteca, senza contare i laboratori. La loro importanza è cresciuta da quando siamo entrati in rete con le altre scuole e con il Comune per unire i patrimoni culturali». E ancora: «Siamo stati accusati di scarsa attenzione verso le problematiche sociali, quando tutta la provincia conosce perfettamente le tante iniziative che mettiamo in campo per aiutare chi è meno fortunato. Detto ciò, da parte mia non câè alcuna volontà di impedire che altri possano utilizzare quei locali, a patto che si trovino soluzioni idonee a quelle che sono le nostre esigenze. La Provincia ha più volte effettuato dei sopralluoghi, assumendosi lâimpegno a trovare una valida alternativa, che finora non è però stata individuata. Di certo, dico con fermezza "no" al trasferimento della nostra biblioteca nei locali che accolgono il Centro di Consulenza familiare, come ci è stato proposto da don Ermanno. Non sarebbe un ambiente idoneo. à notizia di qualche giorno fa che forse potremmo spostarci in alcune aule della scuola Umberto I, ma di certo non câè ancora nulla. Restiamo in attesa».
La Provincia
Parla senza mezzi termini di una questione annosa la dirigente dellâunità di progetto immobili scolastici, lâingegnere Maria Carla Traversari: «Don Ermanno dice che la scuola non usa i locali, mentre il preside sostiene il contrario, chiedendo che si trovino altri locali nelle immediate vicinanze di superficie pari o maggiore degli attuali. La Provincia si sta adoperando».