Il Tar blocca lo stop alla centrale a biomasse. La Bioenergia srl aveva infatti impugnato lâordinanza sindacale del Comune di Frosinone del 15 gennaio con la quale lâente aveva stoppato il progetto di realizzare, in zona aeroporto, una centrale a biomasse. E ora i giudici amministrativi di Latina hanno accolto la richiesta di sospensiva della ditta, rappresentata dagli avvocati Luigi Cesaro, Valentina Arruzzo e Giusy Migliorelli, fissando nel contempo la trattazione del merito del ricorso per lâudienza del 6 ottobre 2016.
Il Tar ha anche condanno il Comune al pagamento di 500 euro di spese. Tutto nasce dalle polemiche innescate dal primo ok dato dal Comune allâimpianto. Erano i giorni dellâemergenza polveri sottili alle stelle, con Frosinone al primo posto in Italia per il secondo anno consecutivo, e valori record anche nei primi giorni del 2016. Ci fu dunque una levata di scudi. Tra i più attivi a contestare il progetto câera lâassociazione medici di famiglia per lâambiente che, numeri alla mano, cercava di dimostrare la correlazione tra biomasse e polveri sottili e fini. E anche ciò, alla fine, ha indotto lâente di piazza VI dicembre a un ripensamento.
Lâamministrazione ha così deciso di sospendere per sei mesi lâefficacia del provvedimento autorizzativo e il rilascio di ulteriori nulla osta per impianti analoghi nellâambito dei provvedimenti per il risanamento e il mantenimento della qualità dellâaria. Con un quadro ambientale tanto drammatico come lâattuale - era il senso dellâintervento del sindaco Nicola Ottaviani e dellâassessore allâAmbiente Francesco Trina nel corso di una conferenza stampa per motivare lo stop - il Comune di Frosinone non può permettersi di ospitare una struttura del genere.
Una scelta che la Bioenergia, la srl interessata a realizzare lâimpianto in via Mola dâAtri, a ridosso dellâarea industriale, ha voluto impugnare davanti al tribunale amministrativo. La decisione è stata di accoglimento in considerazione del fatto che il ricorso risulta assistito dal âfumus boni jurisâ soprattutto con riguardo alla violazione di una norma del piano di risanamento della qualità dellâaria, «recante una misura (âriduzione della combustione ad uso industrialeâ) limitativa quindi di stretta interpretazione, non applicabile al caso di un impianto ancora da costruire».
Per il Tar inoltre non sussistono le condizioni, prescritte dal testo unico degli enti locali, sui provvedimenti dâurgenza adottabili dal sindaco, in caso di emergenze sanitarie. Per la cronaca lâimpianto di via Mola dâAtri ha una potenza prevista di 999kilowattora, energia prodotta dalla combustione di materiale legnoso. Le biomasse, peraltro, rientrano nellâambito delle energie rinnovabili. La messa in funzione della centrale prevede un sistema di teleriscaldamento a favori di enti pubblici che beneficiano dellâenergia prodotta dallâimpianto. Un modo anche per bilanciare lâemissione in atmosfera delle polveri.