"Sullo stadio la verità è una e dobbiamo dirlo con chiarezza: il Comune ha buttato 4 milioni di euro". La Senatrice Maria Spilabotte interviene sulla vicenda Stadio Casaleno la cui gara di affidamento è stata aggiudicata nei giorni scorsi. Prosegue la Spilabotte: "Premesso che lo stadio è fondamentale ed è una priorità, sono contenta che la gara ha visto l'aggiudicazione ad una associazione di imprese guidata da Stirpe, garanzia di affidabilità, ma sicuramente avrei preferito che non si fosse realizzato con soldi pubblici, visto la grave crisi sociale, ambientale ed infrastrutturale in cui versa la nostra città, ma con soldi privati. Però dobbiamo essere sinceri: la decisione del comune di spendere i soldi dei cittadini di Frosinone per investire nella ristrutturazione dello stadio Casaleno è una mossa sbagliata.

Il Comune di Frosinone ha voluto svolgere al Casaleno parte dei lavori di adeguamento, coprendo e ristrutturando una vecchia tribuna, spendendo 4 milioni di euro, che però non sono sufficienti al completamento della struttura: al termine dei lavori la struttura sarà consegnata non completa e non idonea. Infatti, è stato necessario un bando di concessione ai privati i quali dovranno completare l’anello della tribuna e degli altri settori e allargare l'impianto sportivo a 16 mila posti, in più dovranno rifare il terreno di gioco e costruire tutta l’area commerciale.

Tale scelta ha portato subito ad un pasticcio sorto all'emanazione del bando, con il comune costretto a modificare l'iniziale concessione trentennale prevista, portandola a cinquant'anni: un aspetto che forse lascia anche qualche dubbio giuridico. Non era certo questa la strada per aiutare il Frosinone calcio. E' stata una mossa sbagliata sia nei confronti della cittadinanza, poiché c'è stato sperpero di denaro pubblico, sia nei confronti della società Frosinone Calcio, che, anche se per cinquant'anni, sarà un semplice affittuario e dovrà sempre rendere conto al comune per le opere di investimento sulla struttura, limitando l'aspetto imprenditoriale. La strada giusta da intraprendere sarebbe stata invece la cessione dello stadio Casaleno alla società del Frosinone, oppure di un altro terreno dove poter costruire un nuovo impianto.

Solo attraverso lo stadio di proprietà le società calcistiche hanno la possibilità a lungo termine di competere per traguardi importanti ed anche di portare benefici sul territorio. Più campionati si giocano senza lo stadio di proprietà più la distanza economica e sportiva con le società che lo possiedono tende ad aumentare. Inoltre, accanto agli impianti di proprietà è più facile creare cittadelle commerciali, che con ristoranti e negozi di merchandising potrebbero creare anche nuovi posti di lavoro per la nostra provincia, cosa molto più difficile da realizzare da affittuari. Un ennesimo errore alla lunga lista delle cose sbagliate da Ottaviani: la gestione della Multiservizi, il Viadotto Biondi, la riqualificazione dei Piloni, il centro storico, il commercio. L'ennesima prova di una amministrazione inadeguata per lo sviluppo della città".

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