Il casello di Frosinone è troppo presidiato e allora i corrieri della droga escono a Ferentino e poi, via Casilina, si dirigono nel capoluogo. Una tecnica ormai collaudata, ma che comporta anche i suoi rischi. La scelta, infatti, è nota anche alle forze dell’ordine. E così pure il casello della città gigliata, infatti, viene costantemente monitorato da polizia e carabinieri per stroncare eventuali traffici illeciti. Così è stato giovedì e così era stato anche il 19 maggio scorso. In entrambe le occasioni i due protagonisti hanno scelto di patteggiare la condanna: a due anni il primo, che è stato anche scarcerato, a quattro anni il secondo, che è agli arresti domiciliari.

L’arresto

L’ultima operazione, condotta dalla squadra mobile di Frosinone, risale alla tarda serata di giovedì. Gli agenti seguono una Peugeot 206. Quando il conducente lascia l’autostrada al casello di Ferentino i poliziotti gli impongono l’alt. A bordo c’è una coppia di giovani, marito e moglie, di nazionalità romena, residenti nel capoluogo. L’uomo, un ventisettenne, operaio addetto al montaggio degli infissi, nasconde tra le gambe un involucro sul quale subito si concentrano le attenzioni degli agenti. Vistosi scoperto l’uomo consegna il pacchetto che, dopo gli esami tecnici, risulta essere composto da cocaina per un peso di 530 grammi. Per l’operaio scatta così l’arresto. Ieri mattina l’uomo, difeso dagli avvocati Giampiero Vellucci e Riccardo Masecchia, è comparso davanti al giudice Ida Logoluso del tribunale di Frosinone per la convalida. In quella sede i difensori hanno avanzato una richiesta di patteggiamento puntando sul fatto dell’incensuratezza dell’imputato, che conduce una vita normale e ha un suo lavoro. Probabilmente allettato da un guadagno facile ha accettato di effettuare il trasporto, ragion per cui il giudice ha deciso di dargli una seconda opportunità e lo ha condannato alla pena di due anni con la sospensione condizionale. Quindi, al termine del processo, il romeno è stato scarcerato.

L’altra condanna

Sempre ieri davanti al tribunale di Frosinone è stato definito un altro processo, a carico di un albanese di 46 anni, Shefat Rrapj, anch’egli residente nel capoluogo. Stesso copione del caso precedente. Quest’ultimo era stato sorpreso, mentre usciva dal casello di Ferentino e cercava di rientrare a Frosinone con un chilo di cocaina. L’operazione era stata condotta dalle squadre mobili di Frosinone e Prato. L’uomo, sposato con figli, era stato sottoposto anche a perquisizione domiciliare al termine della quale gli erano stati sequestrati 50 mila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio. Anche l’albanese, assistito dagli avvocati Antonio Perlini e Giampiero Vellucci, ha scelto la strada del patteggiamento. Per lui il giudice ha disposto una condanna a quattro anni e una multa di 12.000 euro. L’uomo è rimasto così ai domiciliari, dov’era, ma senza il braccialetto elettronico