Lo scorso 2 febbraio aveva tentato di rubare le reliquie di Santa Restituta che erano all'interno dell'urna sotto l'altare, nell'omonima chiesa. Questa mattina (lunedì 15 febbraio) il quarantacinquenne della provincia dell'Aquila è stato condannato con rito abbreviato alla pena di un anno da scontare agli arresti domiciliari. Lo ha stabilito il giudice del tribunale di Cassino davanti al quale l’imputato è comparso difeso dall’avvocato Eduardo Rotondi. 

L’uomo era entrato nella chiesa di Santa Restituta, aveva afferrato una lampada in ferro battuto e aveva tentato di scardinare il sarcofago che contiene le reliquie di Santa Restituta ma era riuscito a rompere soltanto il sigillo in cera lacca e subito dopo era stato sorpreso da un carabinieri in borghese che aveva notato i suoi movimenti. Forse pensava di trovare oro o gioielli in quel sarcofago che in realtà contiene soltanto ossa. Ad arrestarlo ci avevano pensato i militari del nucleo radiomobile della compagnia di Sora, agli ordini del capitano Ciro Laudonia.