Lei denuncia una violenza sessuale. Ma non è convincente. I poliziotti la filmano e lei confessa di essersi inventata tutto. Ma la storia prende ben altre pieghe. La ragazza, una quattordicenne molisana, confessa di aver avuto un rapporto sessuale con il fidanzato per cui parte un’inchiesta per violenza sessuale. Gli agenti della squadra mobile controllano il telefonino della minore e scoprono foto compromettenti. Lei che si fotografa in pose sconce senza veli, ma anche foto ricevute da un amico, che mostra le parti intime.

Così partono due procedimenti distinti, il primo, per violenza sessuale, a carico di un ragazzo di Campobasso, l’altro, per detenzione di materiale pornografico, punta in Ciociaria. Lo scorso giugno viene indagato un 35enne di Ceccano (di cui non vengono fornite le generalità per tutelare la ragazza). Gli agenti della squadra mobile molisana gli sequestrano computer, tablet e telefonino. Scavano sui supporti informatici, ma non trovano niente. Lo accusano comunque di essersi scambiato, attraverso una chat su Internet, materiale pornografico.

Ma non solo, compiuti i necessari accertamenti sul materiale sequestrato, la procura di Campobasso chiude le indagini. E al ceccanese vengono contestati i reati di produzione di materiale porno grafico e l’adescamento di minorenni. Dal canto suo, l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Loreto, si professa innocente. Gli incontri, infatti, sarebbero avvenuti su una chat per accedere alla quale si deve essere maggiorenni. Da qui la convinzione del 35enne di avere a che fare con una ragazza di almeno18 anni. Del resto anche il suo stesso aspetto non aveva fatto sospettare il ciociaro di avere di fronte una minorenne. A far scattare le indagini della procura del capoluogo molisano erano stati i genitori della ragazzina.

Quest’ultima, inizialmente, aveva confessato alla sorella più grande di aver subito, in strada, una violenza sessuale da uno sconosciuto. Ma proprio perché questa versione dava adito a molti dubbi, gli agenti della Mobile avevano effettuato degli accertamenti sul telefonino, trovando qui elementi per aprire un’inchiesta totalmente differente. Nel frattempo nei confronti del presunto autore della violenza, un molisano come la ragazza, si procede a parte. In questa storia, infatti, il ceccanese è entrato solo per lo scambio di foto. E se la ragazzina non avesse denunciato la violenza, probabilmente nessuno sarebbe andato a guardare quelle foto.