Una vita di inferno. Vittima degli stessi fornitori che gli cedevano la droga e che, alla fine, gli hanno portato via l’attività commerciale, un salone di bellezza, oltre a tablet, due moto e un’auto. Ora per i quattro accusati oltre che di spaccio di sostanze stupefacenti anche di estorsione continuata si è aperto un processo. Davanti al giudice per le udienze preliminari hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato. I primi due, in carcere dallo scorso luglio quando la squadra mobile di Frosinone portò a compimento l’operazione, hanno ottenuto gli arresti domiciliari. Le indagini sono cominciate nel dicembre del 2014 quando il parrucchiere, stanco di subire, ha deciso di rivolgersi alla polizia. Ha raccontato un’esistenza rovinata dalla droga. Si era trovato nell’impossibilità di pagare la sostanza acquistata e così era finito in un vortice senza via d'uscita. Il parrucchiere è stato costretto a subire pesanti minacce di morte, secondo l’accusa rivoltegli dallo straniero, ma anche la cessione obbligata dei suoi beni, come moto, auto, computer e la stessa attività commerciale.