«Nella gara di dubbio gusto tra studenti e studentesse universitari che postavano in rete seni, pettorali e glutei, vorrei che tutta italia applaudisse le studentesse dellâUniversità di Venezia: hanno deciso di postare in rete lâorgano più importante: il cervello. Ognuno posta quel che ha». Il plauso alle studentesse dell'Università di Venezia è giunto mercoledì pomeriggio dallâeuroparlamentare David Sassoli e, a distanza di 24 ore, le ragazze dellâateneo di Cassino, hanno preso spunto.
Ieri pomeriggio, difatti, una studentessa dellâUniversità degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale ha postato sui social e sui vari gruppi Fb dellâateneo una foto con la scritta sul cervello. âUniclamâ, questa volta, è stato l'acronimo scelto. Da diverso tempo la sfida a colpi di foto di décolleté tra studentesse universitarie sta rimbalzando su internet e sui social network, fino ad arrivare anche nellâateneo di Cassino.
Il tutto è nato per gioco in due università di Milano che a forza di foto e like si sono date battaglia per determinare quali studentesse avessero la scollatura più âpiccanteâ e più votata. Come spesso accade su Facebook basta davvero poco perché un fenomeno diventi virale. Sempre nella giornata di mercoledì unâaltra foto a seno nudo, questa volta con lâacronimo Unicas, è comparsa sulla pagina Fb âSpotted: UNICAS Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionaleâ, ma la gran parte delle studentesse hanno mostrato pollice verso.
Intervistate al Campus Folcara le ragazze hanno infatti tuonato contro le colleghe: «Con questa stupida campagna pubblicitaria, se così si può definire - spiega unâiscritta ai corsi di Economia - torniamo indietro di quarantâanni. Abbiamo fatto tanto per affermarci come donne ma nonostante tutto saliamo alla ribalta solo per competenze fisiche, mentre proprio allâUniversità - che è il tempio della cultura- si dovrebbero avere altre competenze che non sono quelle fisiche».