Una nuova associazione è pronta a portare idee, novità, suggerimenti, una ventata di freschezza, ma soprattutto a coinvolgere i giovani e a trasmettere loro il senso di appartenenza alla città. E proprio “La città nuova” è il nome scelto dal coordinamento pro tempore. Un nome scelto dopo incontri con la gente, soprattutto con i giovani. Un gruppo di ragazzi, uomini e donne che vogliono donare agli altri la possibilità di ascolto senza dimenticare chi è meno fortunato, coinvolgendo tutte le realtà sociali imprenditoriali, parrocchie, comitati di quartiere e tutte le persone di buona volontà. "Ci siamo accorti che sta venendo sempre meno il “senso di appartenenza alla città”, è importante quindi riappropriarci della “polis”. “La città nuova” è un nuovo modo di vedere e sentire il proprio paese".
Gli obiettivi. "In primis far sentire il cittadino innamorato della propria città e di riappropriarsi della medesima e delle sue bellezze, nonché dei suoi problemi. Come fare? Ascoltare le sue esigenze, problemi quotidiani e insieme cercare di risolverli. Parlare con i giovani, confrontarci e far in modo che loro diventino la nuova classe dirigente della città e punto di riferimento futuro dei cittadini, delle periferie e del centro storico. Non vogliamo sostituirci né all’associazioni, né ai comitati di quartiere, né alle istituzioni». L’associazione punta ad aprire uno sportello amico, dove giovani, meno giovani e anziani «abbiano la possibilità di essere ascoltati e se sarà possibile cercare di risolvere i problemi che loro esporranno". Intanto si sta cercando di coinvolgere amici e non solo, nella scelta del logo che sarà il simbolo dell’associazione. A breve un’assemblea pubblica durante la quale verrà costituita formalmente la squadra che si occuperà della gestione dell’associazione.