Il Ministero dei Trasporti ha invitato le concessionarie autostradali a prorogare le agevolazioni per i pendolari, fino a 50km di distanza dai capoluoghi, scadute alla fine dello scorso anno che riguardano i pendolari che percorrono l’autostrada per raggiungere il posto di lavoro. «Gli adeguamenti delle tariffe autostradali – spiega il Mit in una nota – vengono determinati in attuazione alle pattuizioni stabilite dalle Convenzioni tra lo Stato e le concessionarie autostradali e dalla normativa vigente”.

“Gli incrementi sono parametrati al tasso di inflazione e alla remunerazione della spesa per investimenti eseguita e tengono conto del recupero di efficienza operativa, a vantaggio dell’utenza”. “Gli aumenti del 2016 riguardano solo 6 delle 26 tratte affidate in Concessione, con un incremento complessivo di pedaggio, rapportato alla rete nazionale, dello 0,86% -continua la nota. Le variazioni dipendono quindi dalla specifica convenzione di ciascuna Società».

A Roma gli aumenti riguardano ad esempio la Società Strada dei Parchi, dove l’incremento deriva dalla necessità di riconoscimento della spesa per l’adeguamento della tratta Roma – Lunghezza. Immediata la reazione della politica con il Pd che ha detto: «Aumentare i pedaggi autostradali significa andare a colpire soprattutto i pendolari. Basta con le solite salassate di inizio anno.

Se l’anno comincia così non c’è da stare tranquilli, ma spero che alla fine prevalga il buon senso», scrive Stefano Pedica del Pd. «Pagare per 110 km, 1 euro ogni 10 km, come per la Roma-L’Aquila, diventa un peso enorme per chi è costretto a percorrere ogni giorno quella strada», conclude Pedica.