In linea con tanti altri paesi, non ultimo l’Italia, che hanno già adottato normative su questa materia, anche la Repubblica di San Marino si appresta a dare il via libera alla coltivazione, all’interno del proprio territorio, di marijuana da utilizzare esclusivamente per finalità mediche.

La proposta è contenuta in una cosiddetta istanza d’Arengo, ovvero uno degli istituti di democrazia diretta contemplati dalla piccola repubblica, che prevede la possibilità, per i cittadini, di presentare richieste di pubblico interesse in concomitanza dell’elezione dei capi di Stato.

Ebbene, una di queste istanze presentata dal popolo ha richiesto la legalizzazione della cannabis per finalità mediche, con annessa produzione della sostanza utilizzando semi di canapa di diverse qualità, come già avviene in altre parti del mondo.

Ma l’aspetto più interessante dell’intera vicenda è che questa istanza è stata approvata dal Consiglio grande e generale, ovvero l’organo legislativo della Repubblica di San Marino (una sorta di Camera). Ed è ora partito l’iter per rendere operativa la richiesta.

Come prima mossa è stata istituita una authority con il compito di valutare la questione in tutte le sue sfaccettature, ed ora si cercherà di agire di conseguenza. La problematica maggiore dal punto di vista legale potrebbe essere in un primo momento quella di dover importare i semi di cannabis. Si stanno inoltre analizzando quali opportunità ci siano di affidare l’intero processo soltanto a strutture pubbliche, come avviene da alcuni mesi in Italia, dove la produzione e la coltivazione fanno capo allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, sotto stretto controllo dei ministeri di Difesa e Salute; dall’altro lato si valuta, invece, se consentire anche a soggetti privati di poter entrare a far parte della filiera, dopo un bando pubblico per verificarne attentamente i requisiti.

Quale che sia la strada che si deciderà di prendere, sembra ormai delineato il futuro della Repubblica di San Marino in riferimento ad un tema caldo come quello della cannabis per finalità mediche. Anche i cittadini di una delle più piccole nazioni d’Europa dovrebbero, a breve, poter usufruire di questi servizi.