Il termine “petaloso”, ormai sulla bocca di tutti, sembrerebbe risalire niente di meno che al 1600. Ad affermarlo è Victor Rafael Veronesi, studioso e appassionato di storia e arte, secondo il quale l’aggettivo compare infatti in un antico volume di botanica intitolato “Centuriae Decem Rariora Naturae”, scritto nel 1693. L’opera, redatta dal botanico inglese James Petiver, trattava di flora, fauna e fossili ed era scritta utilizzando termini latini e italiani in maniera non del tutto corretta, a causa della scarsa conoscenza del latino da parte dell’autore. Nel caso in questione il termine “petaloso” veniva utilizzato in riferimento al fiore del peperoncino e fu forse il frutto di un errato adattamento della parola “petalous”, che in inglese vuol dire appunto “avente petali”, a portare Petiver a scrivere “petaloso” .

La notizia arriva in risposta alla singolare vicenda dei giorni scorsi, che ha visto il piccolo Matteo divenire inconsapevole scopritore di un nuovo termine, l’aggettivo “petaloso”. È stata la maestra del piccolo Matteo, Margherita Aurora, a interpellare direttamente l’ Accademia della Crusca, dopo aver letto il tema, in cui il ragazzino utilizzava l’aggettivo “petaloso” per descrivere un fiore. Nella risposta, che sembra accogliere il neologismo, i membri dell’Accademia sottolineano l’importanza della diffusione del termine nel linguaggio quotidiano, condizione imprescindibile affinché  possa di fatto entrare a far parte del nostro vocabolario.

La notizia, rimbalzata sul web dopo un post della stessa insegnante, è divenuta subito virale e “petaloso” è  diventato in poche ore l’aggettivo più utilizzato, sia dagli utenti comuni che dai cosiddetti influencer, salendo in poco tempo ai vertici della classifica italiana dei trending topic. Affianco ai sostenitori del piccolo Matteo, c’è stato come sempre chi ha fatto dell’ironia sulla singolare vicenda iniziando a proporre altri discutibili neologismi e chi si è invece seriamente scagliato contro la decisione dell’Accademia della Crusca, tirando fuori le più disparate teorie linguistiche.