Spazio satira
Rivoluzione a quattro anelli
06.05.2023 - 21:30
L'Audi TT Roadster del 1999
In venticinque anni, l'Audi TT è stata sicuramente una vettura emblematica dal punto di vista del design, rimasto praticamente inalterato attraverso le tre generazioni che si sono succedute dal 1998 fino ai giorni nostri. È stata la ciliegina sulla torta nella gamma della casa tedesca, allora alle prese con una grossa rivoluzione che in pochi anni la trasformerà in uno dei più apprezzati e competitivi marchi premium.
L'ammiraglia A8 del 1994, oltre a ridefinire l'orizzonte tecnico dei quattro anelli, ha portato anche una nuova denominazione dei modelli trasformando le Audi 80 e 100 in A4 e A6. Sempre lo stesso anno un nuovo linguaggio stilistico viene introdotto proprio dalla già citata A4, seguita poi dall'inedita compatta A3 (1996) e dalla seconda generazione di A6 (1997). In quel contesto di forte rinnovamento, il designer americano Freeman Thomas, sotto la guida dell'allora responsabile dello stile Peter Schreyer (oggi a capo del design di Hyundai Motor Group), ha dato vita nel 1995 all'Audi TT Coupé Concept, un prototipo di sportiva pura e decisamente rivoluzionaria quanto a pulizia delle linee. Queste, assieme alle proporzioni, sono rimaste per fortuna inalterate sul modello stradale (l'unica vera modifica è stata l'integrazione dei finestrini laterali posteriori) lanciato nel 1998 e basato sulla piattaforma a motore anteriore trasversale derivata dalla Volkswagen Golf IV.
La gamma motori della prima TT prevedeva propulsori a 4 cilindri turbo con potenze da 150 a 240 CV, ai quali si affiancava un V6 da 250 CV. Era inoltre disponibile anche con la trazione integrale Quattro e con la trasmissione S tronic a doppia frizione. Un anno dopo viene lanciata la Roadster, variante scoperta che accentua ulteriormente il design minimalista della sportiva di Ingolstadt. Le due generazioni successive hanno mantenuto quello stile caratteristico e distintivo, limitandosi ad affinarne la carrozzeria, ma senza rinunciare a elementi caratteristici come il tappo del serbatoio in alluminio, le bocchette di aerazione rotonde e il pomello del cambio sferico.
La seconda generazione della TT Coupé viene lanciata nel 2006 (la Roadster nel 2007) e introduce per la prima volta le sospensioni con ammortizzatori adattivi magnetoreologici. Il quattro cilindri sovralimentato eroga da 160 a 211 CV, mentre fa il suo arrivo nella gamma il diesel TDI da 170 CV. Le versioni più sportive S, RS e RS Plus portano invece la potenza rispettivamente a 272, 340 e 360 cavalli. Nel 2014 viene infine commercializzata la terza generazione dalla veste ancora più dinamica e capace di raggiungere i 400 cavalli con l'immancabile versione RS. Torsten Wenzel, il designer degli esterni che ha accompagnato la concept dal primo sketch alla produzione di serie, ha definito l'Audi TT "una scultura da guidare". Come dargli torto?
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