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Lo studio

Diminuiscono le imprese in sofferenza

La provincia di Frosinone segna un -9,2%, il dato più basso in Italia dopo quello di Agrigento. Al contempo restano poche le denunce di usura: una sola nel 2024 come nel 2022 e tre nel 2023

Diminuiscono le imprese in sofferenza

Con le denunce di usura su numeri bassissimi, in provincia di Frosinone si segnala la diminuzione del numero delle imprese in difficoltà. Di quelle che vanno in sofferenza e alle quali le banche chiudono i rubinetti e, dunque, le più esposte al rischio di usura.

È il quadro che emerge per la Ciociaria da una ricerca dell’ufficio studi della Cgia di Mestre. L’associazione degli artigiani ha, infatti, classificato le province italiane sulla base del numero delle imprese in sofferenza. Tale aspetto emerge soprattutto in questi periodi dell’anno quando «molte famiglie italiane ricorrono al credito al consumo (prestiti personali, dilazioni di pagamento, “buy now, pay later” e rateizzazioni), per far fronte alle spese legate ai regali e ai consumi natalizi. L’incremento delle spese coinvolge anche gli artigiani e i piccoli commercianti», osserva ancora la Cgia di Mestre. Ovvero quella fetta che non dispone di entrate certe né, tantomeno, della tredicesima. «In altre parole - prosegue la Cgia - le festività generano pressioni sociali - regali, cene, doni e impegni percepiti spesso come “necessari”, anche a chi si trova in difficoltà economiche. Tale situazione induce molte persone a ricorrere a prestiti per non deludere le aspettative, determinando un aumento dell’accesso al credito che frequentemente assume anche forme illegali».

Le imprese in sofferenza della provincia di Frosinone (ovvero quelle che hanno prestiti e finanziamenti che le banche considerano difficilmente recuperabili) nell’ultimo anno sono scese da 1.156 a 1.150 con una diminuzione di 106 unità. In termini percentuali il -9,2% di Frosinone è il miglior risultato in Italia secondo solo a quello di Agrigento (-13,3%9. In Italia, tra il 30 giugno 2024 e il 30 giugno 2025 le imprese in sofferenza sono aumentate di 4.232 unità per un più 3,6%. In Italia solo in 29 province il dato subisce una contrazione. Dove le imprese in sofferenza crescono di più a livello provinciale è in Toscana con un più 20,9% a Grosseto, più 18,7% a Arezzo e a Siena, più 17,2%.

Nel Lazio, le imprese in sofferenza aumentano del 7,6% a Rieti, mentre diminuiscono a Viterbo del 6%, a Latina del 2,5% e a Roma dell’1,5%.
La Cgia osserva che «dopo la contrazione registrata nel periodo Covid, da due anni le aziende con sofferenze sono tornate ad aumentare». L’area più a rischio rimane il Mezzogiorno.

«Questa platea di cattivi pagatori - si legge nel report - è costituita in massima parte da lavoratori autonomi, artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono “scivolati” nell’area dell’insolvenza e, conseguentemente, sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla Centrale dei rischi della Banca d’Italia. Ricordiamo che, per legge, questa “classificazione” impedisce a questi operatori economici di accedere a un nuovo prestito. Pertanto, se vogliono accedere al credito non hanno alternative: devono ricorrere a forme “alternative” al sistema bancario. Con tutti i rischi e i pericoli che ciò comporta».
Eppure, «nonostante l’aumento del numero di aziende insolventi, si registra una diminuzione delle denunce per usura». Il fenomeno, ricorda sempre la Cgia, «non può essere valutato esclusivamente sulla base delle segnalazioni ricevute».

Considerando che, spesso, chi è vittima di usura è molto restio a denunciare per la paura di ritorsioni.
I numeri della provincia di Frosinone confermano questo andamento. In base ai dati forniti dal ministero dell’Interno, in provincia di Frosinone le denunce per usura sono state 2 nel 2021, 1 nel 2022 e 3 nel 2023. Di queste nessuna è arrivata dal capoluogo. Nel 2024, dai dati sull’indice della criminalità pubblicati dal Sole 24 Ore, si registra appena una denuncia per usura come nel 2022. Nello stesso periodo si sono avute, invece, 78 denunce per estorsione nel 2021, di cui 12 a Frosinone città, 66 nel 2022 (14 nel capoluogo), 74 nel 2023 (20) e 89 nell’ultimo anno disponibile.

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