Spazio satira
Sora
18.08.2025 - 13:02
Nella notte tra il 15 ed il 16 agosto, intorno alle 2,30, un uomo di 32 anni in stato confusionale si è avvicinato al parapetto del ponte di Napoli a Sora, minacciando di gettarsi nel vuoto dopo essersi seduto con le gambe a penzoloni, pronto a saltare giù. Proprio in quel momento un altro uomo è passato di lì e senza interagire ha chiamato il 112. Nel frattempo il soccorritore è rimasto nei pressi del ponte, nascondendosi dietro al chiosco in attesa dell'arrivo dei soccorsi. Il trentaduenne, con la testa tra le mani e lo sguardo nel vuoto, è rimasto fermo alcuni minuti, fino a quando non è arrivata la vettura dei carabinieri di Sora.
A metà ponte due militari sono scesi, avvicinandosi con cautela all'uomo, iniziando a parlargli e a chiedergli cosa fosse successo. Proprio parlando con lui uno dei due carabinieri si è avvicinato, cingendolo per la vita e mettendolo in sicurezza. Sono così arrivati i sanitari del 118 che hanno accompagnato il giovane al pronto soccorso: dimesso il giorno successivo, il trentaduenne è tornato a casa dai genitori.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri esprime pubblicamente la propria gratitudine e riconoscenza ai colleghi protagonisti del salvataggio. «L’episodio – dichiara Raffaele Fardella, segretario generale provinciale di NSC Frosinone – testimonia l’altissimo livello di efficienza, preparazione e sensibilità umana del personale dell’Arma, spesso chiamato a gestire situazioni complesse e delicate oltre i compiti ordinari di sicurezza pubblica». NSC sottolinea inoltre come l’intervento rappresenti la dimostrazione concreta della necessità di continuare a investire nella formazione ma, anche e soprattutto, nel supporto psicologico degli operatori che, quotidianamente, si confrontano con realtà fragili e spesso disperate.
«Il carabiniere, infatti – aggiunge Roberto Mancini, segretario della Sezione NSC della Compagnia di Sora – non è solo un tutore dell’ordine, ma anche un presidio umano di vicinanza e protezione per la cittadinanza». Simili episodi meritano visibilità perché raccontano il volto autentico dell’Arma: preparazione tecnica, sangue freddo e straordinarie doti relazionali. L’accaduto ha colpito profondamente la comunità locale che si è stretta intorno ai protagonisti dell’intervento con affetto e riconoscenza. Il Nuovo Sindacato Carabinieri rinnova il proprio impegno nella costante vicinanza ai colleghi e nel promuovere la tutela dei diritti e della dignità di ogni appartenente all’Arma.
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