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Sora

Minaccia il suicidio da un ponte. Salvato dai carabinieri

Sono intervenuti due militari che hanno cominciato a parlare con lui, portandolo poi in salvo

Minaccia il suicidio da un ponte. Salvato dai carabinieri

Nella notte tra il 15 ed il 16 agosto, intorno alle 2,30, un uomo di 32 anni in stato confusionale si è avvicinato al parapetto del ponte di Napoli a Sora, minacciando di gettarsi nel vuoto dopo essersi seduto con le gambe a penzoloni, pronto a saltare giù. Proprio in quel momento un altro uomo è passato di lì e senza interagire ha chiamato il 112. Nel frattempo il soccorritore è rimasto nei pressi del ponte, nascondendosi dietro al chiosco in attesa dell'arrivo dei soccorsi. Il trentaduenne, con la testa tra le mani e lo sguardo nel vuoto, è rimasto fermo alcuni minuti, fino a quando non è arrivata la vettura dei carabinieri di Sora.

A metà ponte due militari sono scesi, avvicinandosi con cautela all'uomo, iniziando a parlargli e a chiedergli cosa fosse successo. Proprio parlando con lui uno dei due carabinieri si è avvicinato, cingendolo per la vita e mettendolo in sicurezza. Sono così arrivati i sanitari del 118 che hanno accompagnato il giovane al pronto soccorso: dimesso il giorno successivo, il trentaduenne è tornato a casa dai genitori.

Il Nuovo Sindacato Carabinieri esprime pubblicamente la propria gratitudine e riconoscenza ai colleghi protagonisti del salvataggio. «L’episodio – dichiara Raffaele Fardella, segretario generale provinciale di NSC Frosinone – testimonia l’altissimo livello di efficienza, preparazione e sensibilità umana del personale dell’Arma, spesso chiamato a gestire situazioni complesse e delicate oltre i compiti ordinari di sicurezza pubblica». NSC sottolinea inoltre come l’intervento rappresenti la dimostrazione concreta della necessità di continuare a investire nella formazione ma, anche e soprattutto, nel supporto psicologico degli operatori che, quotidianamente, si confrontano con realtà fragili e spesso disperate.

«Il carabiniere, infatti – aggiunge Roberto Mancini, segretario della Sezione NSC della Compagnia di Sora – non è solo un tutore dell’ordine, ma anche un presidio umano di vicinanza e protezione per la cittadinanza». Simili episodi meritano visibilità perché raccontano il volto autentico dell’Arma: preparazione tecnica, sangue freddo e straordinarie doti relazionali. L’accaduto ha colpito profondamente la comunità locale che si è stretta intorno ai protagonisti dell’intervento con affetto e riconoscenza. Il Nuovo Sindacato Carabinieri rinnova il proprio impegno nella costante vicinanza ai colleghi e nel promuovere la tutela dei diritti e della dignità di ogni appartenente all’Arma.

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