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Stazione Tav a Ferentino-Supino, Antonella Valeriani: «Basta attese. È il momento della concretezza»

La Cisl di Frosinone annuncia un evento finalizzato all'avvio dell'iter di realizzazione dell'opera e sottolinea la necessità di dialogo con Rfi e Ferrovie dello Stato

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Un rendering della Stazione dell’Alta Velocità

La realizzazione della stazione Tav a Ferentino-Supino continua a essere al centro del dibattito, ma lì resta bloccata. Finora è mancato il vero cambio di passo per passare dalle parole ai fatti. Per questo motivo, quindi, la Cisl di Frosinone organizzerà, nel mese di giugno, un evento con l’obiettivo di avviare l’iter per la realizzazione dell’opera, puntando proprio sulla volontà di aumentare il livello di concretezza.

«Abbiamo analizzato la situazione e gli interventi di questi giorni – spiega la segretaria provinciale della Cisl Antonella Valeriani – È vero, sono stati persi anni, ma questo è il momento di lasciarsi alle spalle polemiche e rimpianti e di ragionare su come possiamo fare, tutti insieme, a invertire la narrazione».
Rimarcando l’utilizzo del "noi", dunque, Valeriani sottolinea la necessità di uno sforzo corale perché si possa finalmente arrivare a un punto di svolta: «Questo territorio ha bisogno di un gioco di squadra e di un’azione sinergica – continua – Nessuno può chiamarsi fuori, nessuno può tirarsi indietro. Non la politica, non le istituzioni, non le associazioni di categoria, non gli enti intermedi, non i sindacati e le forze sociali, non gli amministratori locali, non gli ordini professionali».

Il sindacato ribadisce, poi, che si tratta di un’opera che fa parte da sempre, nero su bianco, del programma della Cisl di Frosinone e della Cisl del Lazio, e ricorda, inoltre, le molteplici prese di posizione in merito del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca: un'opera non negoziabile, per la quale Rocca aveva sollecitato la previsione di risorse specifiche in Finanziaria. «Ultimamente ha fatto chiarezza – ricorda Valeriani – spiegando come “la soluzione più veloce è Ferentino. Portarla a Frosinone significa non realizzarla”. Da qui bisogna ripartire – prosegue la sindacalista – perché esiste la volontà politica. Non è poco».

In occasione delle inaugurazioni delle fermate a Frosinone e Cassino, si disse che la stazione Tav sarebbe stata pensata e costruita nell’area tra Ferentino e Supino: a 800 metri dal casello di Ferentino e praticamente all’imbocco della superstrada Ferentino-Frosinone-Sora. «Era già stata individuata in quella zona negli anni passati, per una ragione evidente – spiega Valeriani – si trova sul tracciato e ha una posizione logistica invidiabile. Sia per quel che riguarda il traffico dei passeggeri che per quello delle merci. Teniamo presente che la stazione dell’Alta Velocità collegherebbe la provincia di Frosinone al Nord Italia e all’Europa – aggiunge – Inoltre sorgerebbe nel cuore dell’area industriale di questo territorio. Rappresentando un fulcro insostituibile per le aziende, specialmente per le eccellenze del chimico-farmaceutico».

La segretaria provinciale della Cisl insiste, poi, sull'insufficienza delle sole fermate di Frosinone e Cassino per un vero salto di qualità. «Dovevano rappresentare un’avanguardia, per poi arrivare alla Stazione Tav – chiosa – Il progetto era questo. Nei mesi scorsi sono stati organizzati diversi convegni a raffica, commettendo però l’errore del campanilismo. Ognuno – spiega – ha collocato l’opera nel suo territorio, trasmettendo peraltro la sensazione che fosse solo una questione di individuare la collocazione. Non è così. Un’infrastruttura del genere va declinata come opera di bacino, con un raggio di 80 chilometri. Nel senso che può e deve diventare un punto di riferimento intanto per l’intera provincia di Frosinone, ma poi anche per Latina, il Molise, l’Abruzzo, l’Alta Campania». E ribadisce: «Le due fermate istituite a Frosinone e a Cassino sono assolutamente insufficienti per un salto di qualità. Intanto perché il treno superveloce ferma una sola volta all’andata e una sola volta per il ritorno. In secondo luogo nel tratto tra Sgurgola e Supino viaggia sulla tratta ordinaria, con le velocità ordinarie. Con una Stazione Tav dedicata cambierebbe tutto».

Secondo Antonella Valeriani, dunque, la necessità, ora, per una vera svolta, è interloquire con chi ha il potere decisionale. Vale a dire Rfi e Ferrovie dello Stato. «Questo vuol dire presentarsi nelle varie sedi con un progetto concreto e con l’indicazione delle risorse per realizzarlo – spiega – Questo vuol dire rappresentare con determinazione le istanze di un territorio che da sempre ha una posizione geografica invidiabile e che quindi ha bisogno di un continuo potenziamento delle infrastrutture. Questo vuol dire lasciare da parte le rivendicazioni campanilistiche e la “fuffa”. Questo vuol dire darsi un obiettivo preciso: la Stazione Tav nell’area tra Ferentino e Supino – conclude – Non è una missione semplice, ma abbiamo il dovere di provarci. Tutti insieme».

 

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