Spazio satira
La sentenza
19.03.2025 - 16:32
La polizia e le ambulanze in via Aldo Moro
Venti anni di carcere per Mikea Zaka, l'albanese ventitreenne che davanti allo Shake Bar ha ucciso Kasem Kasmi nel marzo 2024. Comparso davanti al gup Antonello Bracaglia Morante, Zaka è stato condannato a venti anni, la stessa pena che aveva richiesto per lui il sostituto procuratore della Repubblica di Frosinone Amari lo scorso 28 febbraio, riconoscendo le attenuanti generiche all'imputato. Il processo si è celebrato con rito abbreviato.
Zaka, secondo la ricostruzione della procura che si basa sulle indagini condotte dalla squadra mobile di Frosinone, «mentre si trovava ai tavoli esterni del bar Shake unitamente ad altri quattro amici e conoscenti veniva avvicinato dai fratelli Kasmi, Kasem e Ervin, e Hidraliu, Klevin e Alvider: lo Zaka si alzava per primo e, all’avvio di una colluttazione tra i due gruppi, immediatamente estraeva l’arma ed esplodeva in sequenza almeno sei colpi ad altezza d’uomo, mirando al petto di Ervin Kasmi e poi di Kasem, quindi alle spalle di Klevin e Alvider Hidraliu». Zaka è accusato inoltre della ricettazione dell’arma, una pistola 7x65: avrebbe girato per mesi con questa in tasca.
Contro Zaka si sono costituiti parti civili, i familiari dell’ucciso nonché i tre feriti, rappresentati dagli avvocati Martina Stirpe, Martina Iachetta, Tony Ceccarelli, Christian Alviani e Laura Rapuano oltre al Comune di Frosinone, con l’avvocato Rosario Grieco.
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