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L'intervista

I cacciatori di Amaseno: «Ecco come abbiamo salvato Luciana Fiocco»

A ritrovare la donna, che si era allontanata due giorni fa volontariamente, sono stati gli uomini di Tombolillo, insieme ai vigili del fuoco

I cacciatori di Amaseno: «Ecco come abbiamo salvato Luciana Fiocco»

Luciana Fiocco sta bene. A ritrovare la donna, che si era allontanata due giorni fa volontariamente, sono stati i cacciatori di Amaseno, insieme ai vigili del fuoco. A contribuire alla ricerca anche la Protezione civile di Amaseno e dei paesi limitrofi, la Guardia di finanza, i Carabinieri di Amaseno, Villa Santo Stefano e Giuliano di Roma, il Comando dei carabinieri forestale, il Soccorso alpino di Campoli Appennino, la Polizia provinciale, la Polizia locale di Amaseno, e la Croce Rossa.

La squadra di cacciatori, guidata da Franco Tombolillo, è giunta per prima alla quarantaseienne di Villa Santo Stefano, scomparsa due giorni fa. A raccontarci la dinamica dei fatti è stato Stefano Tombolillo, cacciatore nonché vicesindaco di Amaseno.

Con quanti uomini avete partecipato alle ricerche?

«Eravamo diversi cacciatori, una ventina più o meno».

Conoscete molto bene la zona...

«Sì, andiamo tutti i giorni. L'abbiamo ritrovata a metà montagna, poggiata ad una pianta. Era cosciente, si è fatta ritrovare volontariamente. Ieri è stata più nascosta, infatti non era stata avvistata. Non appena l'abbiamo trovata, si è scatenato il caos: sono arrivati immediatamente carabinieri, forestale e tutte le forze dell'ordine...».

Come stava?

«Era debole, è stata fuori casa due giorni senza mangiare. Però era cosciente».

Si era riparata in qualche rudere?

«Credo di sì. Siamo stati i primi ad arrivare a lei ed era asciutta, mentre con l'umidità della notte se fosse stata fuori si sarebbe senza dubbio bagnata».

Che emozione è stata?

«È stato bello, non credevamo fosse viva. Abbiamo capito subito che fosse lei».

Il servizio completo domani in edicola.

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