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Cassino

Inchiesta "Malaffare", le richieste del pm in aula

L'inchiesta del 2019 della Forestale aperta su un'ipotesi corruzione e turbativa d'asta. Chiesta l'assoluzione per tutti per i capi di imputazione tranne per l'ipotesi di "atti contrari ai doveri d'ufficio"

tribunale cassino

Il tribunale di Cassino

Inchiesta "Malaffare" il pm ha avanzato poco fa le richieste di pena per i coinvolti: l'ex sindaco di Cervaro, Angelo D'Aliesio, gli ex assessori Gino Canale e Vincenzo Ricciardelli, insieme all'ex capo dell'ufficio tecnico Enzo Pucci e all'imprenditore verolano Alfredo Coratti. Tutti finiti nell'inchiesta del 2019 della Forestale aperta su un'ipotesi corruzione e turbativa d'asta. Secondo le ipotesi dell'accusa i coinvolti, a vario titolo e in varia misura, avrebbero messo in atto una condotta volta ad assicurare l'aggiudicazione a favore di una società della gara d'appalto, indetta dallo stesso Comune di Cervaro, avente ad oggetto i rifiuti solidi urbani. Accuse sin da subito respinte con forza dagli imputati.
Il pm D'Orefice ha chiesto poco fa in aula l'assoluzione per tutti per i capi di imputazione tranne per l'ipotesi di "atti contrari ai doveri d'ufficio", capo 5: solo per questa contestazione per Coratti, D'Aliesio e Pucci ha chiesto una pena di sei anni di reclusione.
Poi l'avvocato Antonio D'Alessandro, legale del Comune (parte civile), ha depositato delle conclusioni scritte, chiedendo la condanna per tutti i reati. Quindi sono iniziate le discussioni delle difese: il primo a prendere la parola - che sta discutendo proprio in questo momento - l'avvocato Sandro Salera, che insieme all'avvocato Paolo Marandola, rappresenta il sindaco D'Aliesio. La difesa dell'ex primo cittadino sta affrontando tutti gli aspetti della vicenda, smontando le ipotesi dell'accusa. Poi la parola passerà alle altre difese.

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