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Frosinone

Finti incidenti, confermati i domiciliari per due persone

Sentiti ieri mattina Pandozzi, Maretto e Daniele Rotondo, finiti nell’inchiesta sulle frodi assicurative. Revocati i domiciliari a Testa e a Cristiano Rotondo. Hanno l’obbligo di firma. Confermati invece a Maramao e a Pellegrino

Finti incidenti, confermati i domiciliari per due persone

Poco più di una settimana fa gli arresti, da parte della polizia, nell’inchiesta sulle frodi alle assicurazioni.
Ieri mattina si sono svolti gli interrogatori delle due persone sottoposte all’obbligo di firma, Alfio Pandozzi, di Pico, ed Eros Maretto, di Frosinone, e di Daniele Rotondo di Frosinone. Per lui il divieto, per nove mesi, di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche e di impresa. Revocati, invece, gli arresti domiciliari a Cristiano Rotondo, per lui l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e per Eleonora Testa.

Anche per quest’ultima, difesa dall’avvocato Riccardo Masecchia, l’obbligo di firma, oltre al divieto di esercitare la professione di avvocato per 12 mesi. Professione che, come da lei dichiarato nell’interrogatorio dei giorni scorsi, ha già interrotto da mesi per intraprendere quella di insegnante. Aveva lasciato, infatti, lo studio del legale Dini, da fine 2022.
Rotondo si è rivolto, invece, all’avvocato Giuseppe Pizzutelli. Non è stata accettata la richiesta della misura alternativa dei domiciliari, per Christian Maramao e Sandro Pellegrino.

Le accuse
Associazione a delinquere finalizzata, secondo la prospettazione accusatoria, ai falsi e alle frodi ai danni delle compagnie di assicurazioni per ottenere gli indennizzi per incidenti stradali, in alcuni casi inesistenti, altri effettivamente verificatisi ma con persone, danni materiali e a persone diversi da quelli prospettati, o attraverso artificiose ricostruzioni dei fatti. Le indagini sono state avviate a seguito di un esposto contro lo studio legale che faceva capo all’avvocato Andrea Dini che si è tolto la vita il 18 luglio dello scorso anno. Proprio da quella morte hanno trovato impulso gli accertamenti alla base degli arresti. Nell’interrogatorio di ieri, Alfio Pandozzi, difeso dall’avvocato Sandro D’Anella, ha risposto a tutte le domande, respingendo le accuse e dichiarandosi estraneo ai fatti.

Pandozzi è finito nell’inchiesta come intestatario di uno dei conti, secondo le accuse, su cui venivano fatti confluire i risarcimenti ottenuti. Ha respinto le accuse anche Eros Maretto, difeso dall’avvocato Monia Ciotoli. L’uomo ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Ha sostenuto di essere estraneo ai fatti, di non aver mai percepito nulla. Ha riferito di aver aperto un conto su richiesta dell’avvocato Dini, ma non era a conoscenza della movimentazione, aggiungendo che la delega l’aveva anche il professionista. Ha respinto le accuse anche Daniele Rotondo, sostenendo che lui non trattava con i clienti ed era soltanto il segretario del fratello Cristiano, anche lui finito nell’inchiesta.

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