Alla fine hanno deciso di occupare la sala di rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale, per dare un segnale forte. «Non abbiamo avuto altra scelta», dicono. Si tratta dei lavoratori del Comitato Vertenza Frosinone.
Oggi si è svolta la riunione del Tavolo interistituzionale dell’emergenza lavoro. C’erano diversi rappresentanti delle istituzioni, dei sindacati, delle associazioni di categoria e dei lavoratori appunto. Ma non sono mancate le assenze, che hanno innescato malumori e proteste a raffica. Gino Rossi è uno dei rappresentanti del Comitato Vertenza Frosinone. Ed è proprio lui a spiegare la decisione di occupare la sala di rappresentanza della Provincia. Dice: «Oggi si dovevano affrontare i temi di quella che è una drammatica emergenza sociale in provincia di Frosinone. Proprio alla vigilia di una seduta di consiglio regionale nella quale, su iniziativa degli esponenti del Movimento Cinque Stelle, si affronteranno questi temi. Nel giugno scorso è scaduta la mobilità a 147 lavoratori ex Videocon. E tra qualche mese stessa sorte riguarderà altre 353 persone. Più altri lavoratori di altre fabbriche. È una situazione di emergenza, perché queste famiglie sono e saranno senza reddito». Aggiunge Rossi: «Della Vertenza Frosinone fanno parte i lavoratori dell’ex Videocon, dell’Ilva, della Marangoni. Noi abbiamo invitato tutti i parlamentari nazionali e regionali. Abbiamo dovuto prendere atto dell’assenza dei consiglieri regionali di maggioranza: Mauro Buschini, Marino Fardelli e Daniela Bianchi. Dei parlamentari c’erano i deputati Luca Frusone e Nazzareno Pilozzi, ma non i senatori Francesco Scalia e Maria Spilabotte. Erano comunque presenti dei collaboratori? Non è la stessa cosa. Ecco perché abbiamo chiesto di sospendere il tavolo. Non c’erano quelli che per noi sono interlocutori importanti. Domani (ndr: oggi per chi legge) una nostra delegazione sarà presente alla seduta del consiglio regionale, augurandoci che venga votata la mozione presentata sulla drammaticità della situazione occupazionale in Ciociaria».