L’accordo è prioritario. E perfino preventivo. Chi non ci sta o vuole minarlo, può accomodarsi fuori. Perché, come ha spiegato il consigliere regionale di Forza Italia Mario Abbruzzese, «le porte sono aperte, sia in entrata che in uscita». Questo il messaggio politico che hanno voluto lanciare ieri Forza Italia, Noi con Salvini e Fratelli d’Italia. Al tavolo, oltre ad Abbruzzese, c’erano Umberto Fusco (coordinatore regionale della lista che fa riferimento alla Lega) e Antonio Salvati, responsabile provinciale di Fratelli d’Italia. Si riparte dal “patto di Santo Stefano”, che non è stato proprio sottoscritto ma raggiunto. Le critiche del responsabile degli enti locali di Fratelli d’Italia Daniele Maura? Frutto di un equivoco, ha detto Salvati.
Ma la rotta è tracciata: il centrodestra si presenterà unito dappertutto. A cominciare da Cassino, Sora ed Alatri. Ma se nei primi due Comuni l’intesa è già completa, ad Alatri occorre raggiungerla. Mario Abbruzzese ha detto: «Ad Alatri la nostra proposta è Antonello Iannarilli, un pezzo di storia del centrodestra provinciale. Ma siamo pronti a discutere. Certo è che prima deve esserci l’accordo e poi la convergenza». Umberto Fusco ha spiegato che Noi con Salvini ha posto alcuni paletti, anche agli alleati: «Candidati nuovi, freschi. Guardiamo agli imprenditori, agli agricoltori. Chiediamo però casellario giudiziario pulito e assenza di carichi pendenti. Vogliamo vincere e metteremo al centro i temi del lavoro, della sanità, della coesione sociale, della sicurezza». Mario Abbruzzese ha iniziato l’analisi da alcuni sondaggi nazionali che danno il centrodestra unito davanti al Pd, quindi ha affermato: «Abbiamo però commesso degli errori in questi anni, per confusione, per invidie, per volontà di qualcuno di remare contro. Ora dobbiamo ripartire dallo schema del Quadrifoglio: i tre partiti più il blocco civico».