Le telecamere del Tg1 e di Sky a testimoniare, al tempo stesso, la gravità e l’importanza di una situazione ormai alla ribalta delle cronache nazionali. Frosinone è al vertice della classifica dell’inquinamento da smog nei capoluoghi. E le televisioni hanno voluto intervistare il sindaco Nicola Ottaviani. Soffermandosi sull’annuncio del primo cittadino: «Stiamo ultimando l’incrocio e la verifica di alcuni dati statistici che, se confermati, si tradurranno in un esposto-denuncia che sottoscriverò personalmente, e che sarà depositato la prossima settimana presso la Procura della Repubblica di Frosinone, dotata di strumenti istituzionali ed imparziali per discernere cause e responsabilità del fenomeno inquinante».
Ma questo cosa comporta? Ottaviani è stato chiaro davanti ai microfoni di Sky e del Tg1. Rilevando: «L’inquinamento riguarda una vasta area, da Colleferro a Cassino. Stiamo confrontando importanti dati con l’Arpa e con altri Comuni: sta emergendo una singolare coincidenza tra i livelli di inquinamento idrogeologico della Valle del Sacco e quello dell’atmosfera nei Comuni lambiti dal fiume. Non possiamo certamente ignorare la situazione della post-industrializzazione della Valle del Sacco. Ripeto: la corrispondenza tra valori di inquinamento idrici e atmosferici è davvero strana». Ha aggiunto Nicola Ottaviani: «Non disdegno affatto l’ipotesi di un esposto alla magistratura penale perché ritengo che l’argomento sia prioritario. Naturalmente aspetterò tutti i riscontri, ma l’intenzione è quella. L’inquinamento atmosferico, come diceva qualcuno, non può essere preso con le mani, le polveri sottili non si possono afferrare. Dico questo perché ritengo che debbano intervenire sia il Ministero che la Regione. I controlli? Certamente vengono effettuati, ma possiamo agire sul fronte repressivo, mentre invece occorrerebbe una forte azione di prevenzione. Non possiamo neppure credere che basti uno stanziamento complessivo di 5 milioni di euro per gli oltre 8.000 Comuni italiani. Il Governo deve fare di più. Allo stesso tempo va superata la logica dell’ecologia dell’emergenza. E i Comuni non possono certamente essere lasciati soli. Il diritto alla salute è necessariamente prioritario. Se ho qualche sospetto? Al momento possono sottolineare la strana coincidenza tra l’inquinamento delle acque del fiume Sacco e quello dell’aria dei Comuni che sorgono nelle vicinanze del fiume. Il blocco del traffico e altre misure del genere sicuramente vanno fatti, ma rischiano di essere dei palliativi se non vengono adottati provvedimenti di più ampio raggio».Â