Rispettare l’ambiente e la natura significa rispettare Dio e il creato. È stato questo il motivo ispiratore dell’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco. Quindi è naturale che l’inquinamento atmosferico sia adesso al centro anche dell’analisi della Chiesa, nei singoli territori. Monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo diocesano, ha parlato di questo tema qualche giorno fa con Luca Collodi, di Radio Vaticana. Frosinone è il capoluogo italiano che ha il maggior numero di sforamenti sul fronte delle polveri sottili. Più di Roma, più di Milano: erano 101 il 24 dicembre e se consideriamo che non piove dal 26 novembre, ecco che si capisce fin troppo bene perché l’allarme smog risuoni un giorno sì e l’altro pure. Ha detto monsignor Spreafico a Radio Vaticana: «Devo dire che purtroppo siamo tristemente abituati, da anni, all’inquinamento perché questo è un territorio che si è sviluppato molto. Frosinone è una città non grande, non raggiunge i 50.000 abitanti, ma nell’hinterland sono 150.000. È una zona di pianura, con ristagno d’aria, c’è l’autostrada che passa accanto alla città. L’industrializzazione selvaggia della Cassa per il Mezzogiorno ha contribuito non poco ad inquinare l’aria e ci sono 700 auto ogni mille abitanti. La città è cresciuta in modo spropositato, ma non c’è una rete stradale che permetta uno scorrimento veloce. Questo purtroppo è il guaio. Una situazione molto difficile, che provoca tante conseguenze, come le malattie cardiorespiratorie. Siamo molto preoccupati». Monsignor Spreafico aggiunge che «la popolazione è un po’ rassegnata e che bisognerebbe fare un discorso complessivo, «sull’inquinamento atmosferico, ma anche sull’inquinamento dovuto all’industrializzazione, sull’inquinamento da trasporto pubblico». Nota: «La ferrovia è tale che per andare a Roma sembra di prendere una tradotta militare. Mancano adeguate risposte dal punto di vista complessivo e fino a quando non si prenderà in mano la situazione con una visione complessiva del problema, è difficile uscirne». Allora cosa fare? Il Vescovo diocesano è netto: «Imparare nuovi stili di vita (come chiede Papa Francesco), cui forse talvolta è difficile adeguarsi».