Latina prima, Frosinone seconda. Davanti a Milano, Ascoli Piceno, Bari, Parma, Napoli, Monza-Brianza, Firenze. Il Basso Lazio eccelle e si prende una rivincita niente male a pochi giorni dalla classifica sulla qualità della vita.
Sul tema dell’export farmaceutico, dove peraltro le due province da anni primeggiano. E siccome i numeri hanno la testa dura, allora partiamo dai numeri: in provincia di Latina il settore sviluppa, in termini di esportazioni, 3.855.000.000 di euro (l’incidenza sull’export dell’intero manufatturiero è dell’81,6%), ai quali bisogna aggiungere i 2.378.000.000 di euro della provincia di Frosinone (il 66,1% del manufatturiero). Un 2015 altamente positivo, come confermato dai dati di Farmindustria, pubblicati da Il Sole 24 Ore.
L’elemento che maggiormente balza agli occhi è che le province di Latina e Frosinone fanno registrare numeri altissimi in un settore chiave dell’economia nazionale, con una produzione annuale pari a 28,7 miliardi di euro, in salita del 6,3%. Con investimenti aumentati del 10%.
Va pure detto che le prime venticinque province della speciale classifica realizzano il 90% dell’export farmaceutico.
La parte del leone la fanno Regioni come il Lazio, la Lombardia, la Toscana e l’Emilia Romagna. Ma tanto per fare dei raffronti significativi, la provincia di Roma, che è undicesima in classifica, sviluppa un valore di 262 milioni di euro di esportazioni. Distante anni luce dalle cifre che si producono a Latina e Frosinone. E bisogna altresì aggiungere che i valori assoluti nel Basso Lazio fanno registrare perfino una flessione. Nel 2014 per esempio, la provincia di Latina (sempre prima), aveva fatto segnare 4.085.932.000 euro di export nel farmaceutico. Quella di Frosinone 2.831.968.000 euro. Infine il parere di Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria. Il quale ha detto a Il Sole: «Avevamo preso l’impegno di contribuire alla ripartenza del sistema-Italia. Abbiamo fatto la nostra parte per intero, l’abbiamo fatta anche oltre le previsioni. Sono molto soddisfatto di come le nostre imprese hanno saputo rispondere a questa sfida».