“La misericordia sarà sempre più grande di ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona. Sarà in questa occasione aperta una Porta della Misericordia, dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza”. Un’occasione che da domani si vivrà anche nelle Diocesi. Un messaggio, quello di Papa Francesco, che arriva fino al cuore dei fedeli. Un giorno importante verrà vissuto anche a Frosinone per l’apertura della Porta Santa nella cattedrale Santa Maria. Alle 17 ci si ritroverà dinanzi alla chiesa di San Benedetto: da qui partirà la processione con il vescovo Ambrogio Spreafico, il clero, i fedeli, le autorità civili e militari del territorio. Il corteo si concluderà nella piazza antistante la cattedrale dove Sua Eccellenza procederà all’apertura della Porta Santa; tutti potranno accedere in chiesa passando per la Porta e poi il vescovo presiederà la celebrazione eucaristica. "Per l’occasione distribuiremo depliant in cui è spiegato cosa è l’indulgenza che si più ottenere con la preghiera, possono essere letti il messaggio e i consigli di Papa Francesco per fare l’esame di coscienza - sottolinea Spreafico - È infatti importante, riconoscere che si ha bisogno di Misericordia, quindi, riconoscere anche che si è peccatori". Spreafico ha ribadito che sarà un momento bello per condividere messaggi importanti, sarà un anno di grande umanità per tutti. "Tra l’altro sono previsti incontri con esponenti di altre religioni perché la misericordia riguarda l’umanità. Per domenica ho invitato anche l’Imam, il quale mi ha scritto una bella lettera di auguri per Natale, in questo momento difficile per il mondo, anche a causa degli attentati. La misericordia ci insegna a capire che di fronte al male è sempre possibile tornare a fare il bene. Per vivere questo, però, bisogna essere coscienti che ognuno di noi ha bisogno di ricevere la misericordia e poi donarla. Chi si chiude nelle sue ragioni, continua a disprezzare gli altri, a non essere accogliente, a non capire il bisogno della povera gente, vive lui stesso male. Chi vive senza misericordia non vive bene. C’è bisogno di amare, di costruire simpatia attorno, altrimenti la convivenza diventa impossibile".

"Noi dobbiamo credere che è possibile vivere in maniera diversa ed è possibile convivere". Parlando del terrorismo mons. Spreafico ha aggiunto che «gli autori degli attentati ci vogliono convincere che non è più possibile convivere, questo il loro ideale, ma loro vinceranno quando ci avranno messo talmente paura che ci faranno ritrarre in noi stessi. Solo allora sarà la loro vittoria». Nelle prossime settimane il vescovo aprirà altre porte: nella cappella dell’ospedale il 17 dicembre; il 23 dicembre nella mensa diocesana e all’inizio del prossimo anno in carcere.Â