«Il tema degli stadi di proprietà delle società di calcio non è certamente nuovo, ma sicuramente è ancora una grande sfida soprattutto in anni, come questi, in cui lo sport e in particolare il calcio professionistico ha raggiunto un livello d'impegno, anche economico, veramente elevato così da richiedere capacità e competenze manageriali e interdisciplinari di tutto rilievo. In questo scenario, che trova ancor oggi in Italia luci ed ombre così come ben sarà illustrato da Michele Uva, Direttore generale della Figc, si colloca con particolare interesse l'esperienza del Frosinone Calcio che sarà illustrata dal Presidente Maurizio Stirpe, che si trova a vivere e gestire una prospettiva affascinante, ma certamente complessa qual è quella della prossima inaugurazione dello Stadio Benito Stirpe». Così l'Università di Tor Vergata presentava la conferenza su "Lo sviluppo degli stadi di proprietà in Italia: l'esperienza del Frosinone Calcio" tenutasi ieri a Roma nell'ambito del master in marketing e management dello sport, in cui il presidente della società canarina, Maurizio Stirpe, è stato relatore.

«Come noto - si leggeva ancora nella presentazione - il concetto di complessità ha un contenuto molto pratico nella misura in cui si evidenziano molteplici aspetti gestionali tra di loro indipendenti, ma allo stesso tempo interrelati e, da questo punto di vista, l'esperienza del Frosinone Calcio può essere un vero e proprio benchmark per le società di media dimensione interessate anche allo sviluppo immobiliare. Nel caso, infatti, di una società che aspira a rinnovare un'importante esperienza in Serie A, è chiara la necessità di adeguare l'impianto di gioco per renderlo in linea con le esperienze più evolute, così da permettere una competitività complessiva e assicurare una sostenibilità agonistica ed economica capace di vivere la Serie A in modo più stabile e veramente capace di generare un impatto funzionale alla crescita territoriale e generare il classico circolo virtuoso». E ieri il presidente Stirpe, parlando del nuovo stadio del Frosinone, davanti a una folta e qualificata platea ha sottolineato con entusiasmo e un pizzico di orgoglio come «il percorso avviato si sta per concludere. Sono contento di tornare qui ancora una volta e parlare del nostro futuro stadio, utile alla città e alla squadra, perché questo sarà un luogo d'intrattenimento anche per eventi extra calcistici. È un punto d'arrivo rispetto a un ciclo che si era aperto quindici anni fa. Aver realizzato lo stadio e un centro sportivo è motivo di grande orgoglio, perché arrivato e partito da una logica diversa. Devo ringraziare il Comune di Frosinone ed il Sindaco Ottaviani, che ci ha permesso di iniziare questo importante programma». E poi il tifoso al centro di una società calcistica, questa la ricetta illustrata dal presidente Stirpe: «il nostro stadio ha una logica sportiva, la parte commerciale potrebbe essere gestita da terzi, con alcuni vincoli. La parte strutturale sarà completata intorno alla metà di marzo. Abbiamo centellinato le nostre risorse con pazienza e senza fare voli pindarici, andando incontro alle esigenze di tutti, soprattutto dei tifosi, vero fulcro del nuovo progetto. Rispetto ai ricavi - continua Stirpe - al momento le nostre risorse sono molto inferiori rispetto a squadre di Serie A. Incrementeremo del 20% i nostri ricavi nel giro di 3 anni, questo emerge dagli studi, grazie anche al marketing aggiuntivo, dovuto alla nuova struttura. Il nostro obiettivo è avere una società autofinanziabile, guardando anche allo sviluppo del settore giovanile, che ora ha una casa comune».