Dopo aver retto all’esame del gip di Roma, l’ordinanza sullo spaccio al Casermone affronta un altro scoglio. È prevista per domani la discussione dei primi ricorsi contro le misure detentive davanti al tribunale delle Libertà. I primi indagati che hanno impugnato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a vedersi riesaminare la propria posizione saranno Marco Magliocchetti, Gerardo Ruspantini e Vittorio Di Maulo, tutti e tre di 44 anni e residenti a Frosinone, assistiti dagli avvocati Vittorio Vitali e Eliana Scognamiglio. Gli altri ricorsi, invece, sono stati fissati al 9 di gennaio. È ancora da fissare, invece, l’appello proposto dalla procura di Frosinone.

Dopo che il gip di Roma ha rinnovato l’ordinanza, essendo contestato il reato di associazione a delinquere, erano rimasti in carcere i 16 già colpiti con identico provvedimento dal gip di Frosinone, mentre i 27 che inizialmente avevano ottenuto i domiciliari sono stati lasciati in libertà con il solo obbligo di firma. Proprio in riferimento a quest’ultimo provvedimento il pm Coletta ha impugnato il provvedimento per chiedere il ripristino dei domiciliari.

Oltre a Magliocchetti, Ruspantini e Di Maulo, l’ordinanza ha previsto la custodia cautelare in carcere per Gerardo e Mirko Valenti, 63 e 29 anni, padre e figlio; Gianpaolo Scuderi, 46; Giuseppe Fiorillo, 25; Omar Iaboni, 37; Giuseppe Liburdi, 26; Antonio e Giovanni Scuderi, 21 e 24; Massimo Frattali, 25; Juri Celani, 49; Mirko Celani, 25; Alessandro Reffe, 38; Diego Cupido, 45, tutti di Frosinone. In base alla nuova ordinanza a 42 dei 52 indagati è contestata l’appartenenza all’associazione a delinquere. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Raffaele e Marco Maietta, Giampiero Vellucci, Riccardo Masecchia, Gianluca Masi, Rosario Grieco, Tony Ceccarelli, Niucola Ottaviani e Luigi Tozzi.