Strappati dalle barriere coralline dell’Indonesia finivano acquistati da incauti estimatori anche a Frosinone. I 25.000 esemplari di pesci tropicali e i 1.800 chili di coralli vivi sequestrati ieri a Fiumicino dalla Guardia di Finanza di Roma e dalla Guardia Forestale, avrebbero fruttato non meno di 250.000 euro rivenduti nei 32 negozi del centro sud Italia a cui erano destinati, tra questi anche due negozi di Frosinone. Gli animali erano partiti dal loro Paese destinati ad una azienda di San Marino corredate con documentazione doganale e dalle certificazioni Cites necessarie apparentemente regolari.

Il controllo delle specie importate, se confacenti alla documentazione che le accompagnava, sarebbe dovuto avvenire nell’azienda sammarinese dove però, non sarebbero mai arrivati perché smistati direttamente a Fiumicino grazie alla compiacenza di un grossista di Monterotondo. I coralli appartenenti alle specie Catalaphyllia, Euphyillia, Fungia, Scolymia, Welisophyllia o i pesci delle specie Acanthurus Leucosternon, Pomacantuhs Imperator, Heniochus Acuminatus, Lion Fish, Lysmatadebelius, dai mari tropicali, finivano relegati in sacchetti di plastica con acqua e spazio appena sufficienti per sopravvivere.

I finanzieri che hanno controllato la documentazione allo sbarco avvenuto in aeroporto, hanno seguito insieme ai Forestali, il camion che trasportava gli animali scoprendo che lo smistamento degli esemplari sarebbe avvenuto proprio nei pressi dell’area Cargo City di Fiumicino, in un anonimo piazzale. Gli animali avrebbero così continuato il loro viaggio in di- verse destinazioni sul territorio italiano, senza il minimo rispetto delle procedure inerenti il trattamento e la movimentazione di fauna tropicale, con il rischio di ulteriori inutili sofferenze per le delicate specie trasportate.

Le indagini sulla documentazione contabile, di tra- sporto e veterinaria, hanno con- sentito di individuare i reali destinatari degli esemplari protetti, in particolare negozi di acquariologia in provincia di Ravenna, Latina, Roma, Frosinone, Pescara, L’Aquila, Campo- basso, Napoli, Salerno, Potenza, Siracusa e Catania.

L’operazione ha permesso di evitare che migliaia di coralli e pesci tropicali vivi potessero essere acquistati da inconsapevoli acquirenti, soprattutto a ridosso del periodo natalizio, ignari della frode doganale alla base delle operazioni di vendita, nonché del grave maltrattamento subito dagli stessi esemplari, resi deboli dal lungo viaggio e dalle condizioni di trasporto, e pertanto maggiormente esposti a malattie o morte. Tutti gli esemplari sono stati salvati e trasferiti in sicurezza presso l’Acquario di Livorno ed il Museo di Storia Naturale di Calci (Pi).

Le sei persone ritenute responsabili, tra le quali non compaiono i commercianti ciociari, sono state denunciate, a vario titolo, per i reati di maltrattamento di animali, violazioni alle leggi e regolamenti inerenti l’importazione e commercializzazione di specie animali protette dalla Convezione di Washington, nonché contrabbando aggravato.